Primo episodio
1970. Appena tornato dall’Australia dove si è sposato con ALIDA CHELLI, WALTER CHIARI è prelevato dalla Guardia di Finanza e portato in carcere. L’accusa è spaccio di droga: Walter nega tutto, ma il giudice non gli fa sconti e lo sbatte in cella.
Fine anni ’40: Walter è un pugile dilettante che lavora alla catena di montaggio della Isotta-Fraschini. La sua carriera artistica inizia casualmente: una sera, accompagnando l’amica VALERIA, ballerina nella compagnia della famosa soubrette Sophie BLONDEL si ritrova sul palco, e grazie al suo talento per la battuta e al suo sorriso marpione fa subito breccia. La Blondel lo vuole con sé, poi quando la soubrette lo scarica lui si vendica mettendo su una nuova compagnia con CAMPANINI e Valeria, con la quale ha un enorme successo, prima al teatro poi al cinema, riproponendo il numero dei fratelli De Rege.
Grazie al cinema conosce LUCIA BOSè: si invaghisce di lei, la corteggia, ma i loro caratteri (scanzonato e senza pensieri lui, seria e posata lei) sono troppo diversi, e la proposta di matrimonio è rifiutata.
Il nascente successo di Walter alla televisione non interrompe la carriera cinematografica, grazie alla quale conosce AVA GARDNER. Abituata a latin lover e maschi assetati di sesso, la diva ama il suo stile da timido impacciato. Ma anche la relazione con lei dopo un po’ inizia a sfaldarsi: Ava è gelosa di Valeria e alla fine lei e Walter si scoprono incompatibili. Si lasciano.
Durante una selezione di uno spettacolo di Garinei&Giovannini conosce la giovanissima Alida: da lì inizia una relazione che si incrocia direttamente con i successi teatrali con il duo di autori romano. Walter sembra cambiato e aver trovato una nuova stabilità con Alida ma poi, proprio mentre decidono di mettere su casa insieme, le comunica che è in parenza per l’Australia dove girerà un film. La partenza per l’Australia però non li separa per molto: alla notizia che Alida è incinta, Walter le chiede di raggiungerlo per sposarsi e Alida accetta.
In carcere, dove ripensa al suo passato, Walter riceve da un altro galeotto la notizia della nascita del figlio. In cella, da solo, piange.
Secondo episodio
1970: appena uscito dal carcere, Walter ritrova Alida e incontra SIMONE, il figlio appena nato. È carico, vuole subito ricominciare da dove è stato forzatamente interrotto. Ma i suoi piani sono subito smentiti: la Rai non intende più ospitare una sua trasmissione, e anche Garinei & Giovannini hanno deciso di abbandonarlo.
Relegato ai margini, Walter è ossessionato dal processo.
Walter prende la parola anche durante il processo: denuncia le accuse infondate nei suoi confronti, e le indagini insabbiate sulle stragi e i colpi di Stato che insanguinano l’Italia. Alla fine si salva: pur condannato, la pena gli è condonata. Il problema è che Alida lo lascia: prende il bambino e va via.
Walter si ricicla sulla riviera: in locali e discoteche, grazie al manager BRUNO GUIDAZZI, suo ex insegnante di tennis, fa serate da one man show. Ma tutto ciò che guadagna va subito via: alimenti per Alida, i pagamenti arretrati del processo, e la sua solita vita sfrenata, in cui la generosità verso i bisognosi fa la sua parte. Così affannato, ricomincia a tirare di coca senza limitazioni.
Finché non ritrova il figlio Simone, che rivede finalmente quando ha 8 anni: con lui trascorre una lunga vacanza, riuscendo a tirar fuori dal bambino timido, che si nasconde dietro il piglio della madre, la gioia giocosa dei piccoli. Walter gli racconta la storia di un film che ha girato (Il giovedì) che assomiglia al loro rapporto: all’inizio difficile, si traduce alla fine in una totale complicità che fa sì che Simone voglia rimanere con lui. È diventato suo amico.
La vita lavorativa di Walter è in declino: rifiuta l’offerta di una televisione milanese, e attraverso il gangster EPAMINONDA ricade pesantemente nella cocaina. Per salvarlo, Bruno deve chiedere aiuto a Valeria, che però non riesce ad aiutare l’amico, ormai vittima del suo vizio. Ma dopo la minaccia di uno scagnozzo del gangster e l’ennesimo ritardo di Walter, anche Bruno lo abbandona: ha una famiglia da mantenere, non ce la fa a seguirlo ancora.
Walter cerca di riallacciare i rapporti con Simone, che ora vive a Roma, e per sopravvivere si arrangia conducendo un programma su una rete locale di proprietà del vulcanico RENZO VILLA; ma la sua dipendenza è così totale che oltre ai ritardi dà problemi sul posto di lavoro. Villa lo licenzia.
Fisicamente stanco e appesantito, Walter ha un infarto. Simone lo va a trovare durante la riabilitazione e gli propone la sceneggiatura di un film. È il suo canto del cigno: Walter dà un’interpretazione commovente, che a Venezia significa arrivare a un passo dalla Coppa Volpi. All’ultimo momento, il premio è dato a Carlo Delle Piane.
Ormai solo, dopo aver incontrato il figlio Simone preoccupato per lui, Walter torna nel suo modesto alloggio a Milano e muore davanti alla televisione che propone repliche di suoi numeri.