Saul Mortara, un anziano regista, prepara un film sulla vita di Marcel Proust che gli è stato commissionato da un produttore francese. Il lavoro procede mentre al protagonista tornano alla mente, attraverso il meccanismo della memoria involontaria, i momenti più importanti della sua vita: un viaggio di istruzione a Venezia con un insegnante omosessuale, la partecipazione alla guerra partigiana, il rapporto amoroso con due donne diverse: la giovane Fiammetta e la seducente Paola. Nel presente Saul si muove tra Roma, dove abita con la moglie Adriana, Parigi dove abitano il figlio e il produttore, le località francesi legate alla vita di Proust e Zurigo dove si reca per sottoporsi ad una visita medica.
«"Le intermittenze del cuore" riprende temi già sviluppati nei miei film precedenti – un autore non può fare altro che ripetersi -, ma con una favola diversa. Per la prima volta la vicenda, anziché svolgersi in un arco relativamente breve di tempo, vuole abbracciare praticamente quasi tutta la vita di un uomo, e attraverso di lui, sia pure in una forma indiretta, rievocare quelle che sono state le esperienze e le delusioni – anche politiche – di una intera generazione. […] Inoltre, svolgendosi in tempi diversi, attraversando l‘adolescenza, la giovinezza, la maturità e la vecchiaia del protagonista Saul, avrò modo di imprimere al film una varietà di toni che potranno oscillare fra quelli lievi e quelli più malinconici, fra la realtà e il sogno, facendo vivere accanto a Saul, in diversi momenti della sua vita, tre figure di donna assolutamente diverse tra loro e ognuna col suo fascino particolare […]. Poiché il film si propone di ispirarsi alla grande scoperta proustiana della memoria involontaria, questo ci permetterà di spaziare avanti e indietro nel tempo attraverso delle libere associazioni dando un rilievo particolare al montaggio, che per quanto possibile è già nelle sue linee generali previsto dalla sceneggiatura»
(F. Carpi)