4 Maggio 1949: la squadra di calcio del Torino, fino a quel momento vincitrice di 4 campionati italiani consecutivi e prossima a vincere il quinto, di ritorno dal Portogallo si schianta col proprio aereo sulla collina di Superga. Nell'incidente muoiono tutti i giocatori e quattro giornalisti al seguito: è l'inizio di una leggenda che sarà tramandata fino ai giorni nostri come la leggenda del “Grande Torino”. Valentino Mazzola, Gabetto, Loik, sono questi, tra gli altri, i nomi che vengono ricordati in tutto il mondo. Una celebre squadra argentina, il River Plate, da quel momento, per onorare la memoria di Mazzola e compagni, adotterà come seconda maglia quella dal colore granata, divisa ufficiale del Torino Calcio. Il Grande Torino era l'orgoglio di quella Italia che faticosamente stava risalendo la china dopo le distruzioni e i dolori provocati dalla Seconda Guerra Mondiale. Il luogo delle sue rappresentazioni era lo stadio Filadelfia. Giampiero Boniperti, mitico giocatore e poi presidente della Juventus, l'altra squadra di Torino, la definì la più grande squadra di tutti tempi, “un meccanismo perfetto che segnava il tempo del gol”. I giorni che seguirono quel tragico 4 maggio attraversarono un’Italia attonita, incapace di risvegliarsi da quel brutto incubo.
«La storia del Grande Torino mi ha sempre colpito per una serie di motivi che vanno aldilà di un semplice impulso sentimentale verso una delle più grandi leggende dello sport italiano. Parlare oggi, nel 2002, di calcio vuol dire immediatamente rapportarsi a dei sentimenti che hanno cavalcato il cuore e l’anima di diverse generazioni. Ma questo sport ha subito, nel corso degli anni, delle trasformazioni nello svolgersi del suo rito, tanto evidenti da sembrare, il gioco, una enorme lavagna dove ognuno può riconoscervi scritta la storia sociale ed esistenziale del nostro Paese. Il Grande Torino, con la sua esistenza grandiosa e la sua fine tragica, ci risulta un monito costante, una eco permanente che non ha lo stridio di un rimpianto nichilista, ma che piuttosto porta con sè la ricerca costante di un passato che ci aiuta a vivere meglio il presente e ad affrontare con speranza il futuro. "Ora e per sempre", con una trama corale animata da personaggi di varia umanità, tenta di ripercorrere la storia spirituale degli italiani, in un viaggio attraverso la memoria che riporta noi tutti alla scoperta del sapore di un passato che sembrava perso tra le nebbie dei nostri ricordi»
(V. Verdecchi)
Soggetto
Carmelo Pennisi, Massimiliano Durante
Sceneggiatura
Carmelo Pennisi, Massimiliano Durante
Scenografia
Enrico Serafini
Musica originale
Stefano Di Battista
Suono
Alessandro Bonomo, Andrea Fiorentini
Truccatori e parrucchieri
Aiuto regia
Raffaele Verzillo
Interpreti
Gioele Dix (Valentino), Kasia Smutniak (Sally), Dino Abbrescia (Pietro), Luciano Scarpa (Trombettiere), Enrico Ciotti (Michael), Anna Stante (Viviana), Giorgio Albertazzi (Pietro Anziano) Antonio Serrano (Enrico), Claudio Parachinetto (Giorgio), Manuele Ruberto (Andrea), Felice Andreasi (Trevis), Roberto Magni (Luigi Grado), Ettore Belmondo (Giocatore), Piera Cravignani (Giulia), David Brandon (Michael Anziano)
Produzione esecutiva
Patrizia Tallarico
Produttore
Alessandro Verdecchi
Produzione
Veradia Film (Roma)
con il sostegno della Film Commission Torino Piemonte, con il contributo del MiBAC
Distribuzione
Orango Film Distribuzione
Vendite internazionali
Rai Trade
Premi e festival
- Cairo International Film Festival 2005: Festival of Festivals - Festival del Cinema Italiano di Ajaccio 2005: In Concorso - Festival International du Film d'Amour de Mons 2005: Panorama - Shangai Film Festival 2005: In Concorso - Annecy Cinema Italien 2004: In Concorso