Nel cuore del ‘900 si nasconde una pagina di storia tra le meno esplorate. La Società delle Nazioni, attiva dal 1920, fu il primo esperimento di gestione della politica internazionale attraverso un organismo permanente di mediazione tra gli Stati. Della sua vicenda, i più ricordano solo alcune immagini ingloriose; travolta ben presto dagli interessi contrapposti delle nazioni più potenti, la SDN soccombe al confronto con le nascenti dittature, e muore di fatto con lo scoppio della seconda guerra mondiale, per essere poi sostituita dall’ONU. Il fatto che la storia abbia preso strade diverse da quelle indicate dai grandi idealisti che la concepirono non diminuisce in nulla la potenza visionaria della loro azione. Ripercorrere la loro parabola umana e esistenziale e la loro azione politica significa esplorare un momento chiave della storia, in un presente in cui l’idea stessa di multilateralismo sembra definitivamente sconfitta in nome dello scontro diretto tra le grandi potenze.
I due decenni di vita della Società delle Nazioni sono fitti di eventi significativi che, per la prima volta nella storia, hanno potuto essere raccontati tramite una cinepresa. Si tratta di un periodo di eccezionale interesse storico e artistico durante il quale alcuni personaggi hanno tentato, con alterne fortune, di dare una direzione nuova al rapporto tra le nazioni. Il secolo più breve intende ripercorrere i fatti attraverso l’imponente mole di archivi cinematografici, fotografici e musicali disponibili, raccontando la storia di un’istituzione e di un’epoca, ma ancor più, la storia del difficile cammino, ancora in corso, verso l’armonizzazione di un mondo sempre più interdipendente e integrato. Un viaggio storico e cinematografico guidato da una voce narrante e da quella delle personalità che percepirono con maggiore acutezza la direzione auspicabile che il consesso umano avrebbe dovuto prendere…