Cosa significa davvero essere gourmet? Per noi italiani, “Gourmet” potrebbe essere assimilabile alla parola “buongustaio”: una persona esperta di gastronomia, un amante della buona cucina, una proverbiale “buona forchetta”. “Gourmet”, in realtà, negli ultimi anni sembra quasi diventata una moda, una tendenza culturale che coinvolge ambiti diversi della società, dagli ultimi trend delle nostre vite sociali ai più popolari format televisivi. In un certo senso, senza nemmeno conoscerne a pieno il significato, ci consideriamo tutti un po’ gourmet: difendiamo le nostre scelte gastronomiche perché spesso coincidono con ciò che ci appassiona, ci motiva e alimenta il nostro senso di avventura. “Gourmet” può essere un piatto, un locale, un prodotto di alta qualità. Ma in che modo una persona può essere definita “gourmet”? Ci sono molte versioni di questa risposta.

La nostra piccola e personale risposta a questa domanda non parte da un piatto. Non parte da un ristorante, e nemmeno dalla cucina di un grande chef stellato. Per rispondere a questa domanda, e scoprire cosa significhi davvero essere, e sentirsi, “gourmet”, partiamo da Torino: in particolare, dalla caotica officina di un fotografo e designer dal palato straordinario: Bob Noto, celebre fotografo e gastronomo torinese che ha rivoluzionato per sempre il mondo della cucina. È una strada lastricata di viaggi, grandi ristoranti, risate, scherzi, imprese grottesche e surreali ma mai noiose: la vita di Bob Noto ha influenzato per sempre il modo in cui guardiamo (e fotografiamo) il cibo: un pellegrinaggio alla ricerca del piatto migliore, e della migliore occasione per renderlo immortale con una foto. Un viaggio alla ricerca del senso più profondo della parola “gourmet”.

Sono un grande appassionato di top gastronomy. La prima volta che ho sentito parlare per la prima volta di Bob Noto dal giornalista Luca laccarino. Sono rimasto subito affascinato dalla figura di un uomo straordinario, che dalla sua caotica officina di fotografo e designer, dal palato straordinario, ha rivoluzionato per sempre il mondo della cucina italiana. Globetrotter di ristoranti, generatore di tendenze gastronomiche, precursore di stili, con la capacità lucida nell’individuare i talenti, e un’esperienza personale difficilmente pareggiabile sull’ultimo trentennio di gastronomia europea.

Noto è stato tra i primi ad aver adottato un certo stile di fotografia, il primo ad aver fotografato i piatti appena arrivati al tavolo, un istante prima di mangiarli, come oggi facciamo più o meno tutti, è stato il primo a riconoscere valore artistico e culturale all’alta cucina. Cose che oggi sembrano, anzi sono, normali e che non lo erano nel 1995 ad esempio quando, primo in Italia, scrisse un articolo dedicato a Ferran Adrià su Panorama. Bob è mancato nel 2017, era amico e confidente dei più grandi chef stellati italiani ed internazionali, solo per citarne alcuni: Adrià, Cracco, Bottura, Cedroni, Scabin; ma totalmente sconosciuto al grande pubblico che oggi è appassionato di tutto il mondo della ristorazione.

Sceneggiatura
Montaggio
Ylenia Busolli
Musica originale
Steve Marchesan
Aiuto regia
Sveva Bersezio
Altri credits

Carlo Misischi, Roberto Caravana, Andrea Monnet (Animazioni); Andrea Monet (Charachter Designer, Storyboard Artist); Davide Pasian (Focus Puller); Camillo Beltrametti (Capo-Elettricista).

Interpreti

Matteo Baronetto, Davide Scabin, Federico Zanasi, Ferran Adrià, Carlo Cracco, Massimo Bottura, Fratelli Alaimo, Paolo Lo Priore, Enrico Crippa, Antonella Fassio, Fulvio Malfatto, Luigina Tozzato.

Direttore di produzione
Produzione esecutiva
Produzione
con il sostegno di Film Commission Torino Piemonte - Piemonte Doc Film Fund - sviluppo dicembre 2021, produzione dicembre 2022
Ultimo aggiornamento: 16 Settembre 2024