Un viaggio alla ricerca delle proprie origini famigliari, sparse tra Torino, Bergamo, Parigi, Odessa , Samara e Chisinau. Il viaggio parte dalla ricerca di Vladimir Ghelfenbein. Vladimir, per tutti Volodia, è il fratello della mia bisnonna, Lisa. Erano molto legati e sempre in contatto. Dopo l’emanazione delle leggi razziali, Lisa è stata nascosta tra le montagne lombarde, in un Convento di suore. Di Vladimir non si hanno più avuto notizie. Il film sarà strutturato come una detective story, con la ricerca di documenti e testimoni che permettano di ricostruire le vicende: Volodia è stato arrestato? E’ stato deportato? Chi ha fatto la telefonata che ha permesso a Lisa di nascondersi e salvarsi? Dove sono finiti gli altri fratelli e sorelle? Dove sono finite le compagne di Lisa partite con lei e rimaste a Torino? E, infine, che tracce abbiamo oggi di quello che è successo, nel nostro quotidiano?
Questo progetto nasce come un’indagine personale e di famiglia. Grazie alla ricerca su Volodia, ho costruito un archivio composto da dodici fotografie e sessanta lettere da Odessa, Torino, Chisinau e Parigi, venti brevi messaggi di quando Lisa era nascosta in convento, e i documenti che attestano il percorso di Lisa in Italia. Non ho ancora terminato la ricerca sulla vita di Volodia e non so nulla, al di là di quello che ho appreso dalle lettere, rispetto agli altri famigliari. Man mano che la mia ricerca procede però, mi sono accorta che posso raccontare una storia europea lunga un secolo. E’ questo che mi interessa: una storia di migrazione alla ricerca di un miglioramento, la possibilità di muoversi, studiare, cambiare lavoro in un ‘Europa all’epoca accessibile, il mantenimento dei legami e dei sostegni non solo materiali, il cambiamento dato dall’avvento di leggi che chiudono confini e definiscono razze. E’ una storia attuale. La mia. La nostra.