Un senzatetto muore per strada nel suo giaciglio. Alcune decine di amici senzatetto marciano uniti, quasi come nel dipinto “Quarto Stato” di Pellizza da Volpedo, nell'ospedale dove gravitava, per rendergli l'estremo saluto.
“AL DI QUA” è un docu-film poetico e autoriale di denuncia sociale, girato con stile visionario e rigoroso, sul dramma umanitario universale della povertà e dei senzatetto, in aumento a dismisura a causa della crisi economica e sociale di questi ultimi anni.
Un film bressoniano/pasoliniano girato in povertà sulla povertà.
In Italia circa 6 milioni di persone vivono in condizioni di povertà assoluta e oltre 10 milioni in condizioni di povertà relativa. Un italiano su quattro è a rischio povertà. Il numero stimato di persone senza dimora è di circa 50.000.
BIOGRAPH FILM FESTIVAL: “Ci siamo “noi”, al di qua. E in un invisibile aldilà vivono “loro”, i senzatetto, una società parallela sempre più numerosa e priva di diritti quanto, spesso, ricca di umanità. Il regista Corrado Franco ci porta nella quotidianità dei senzatetto torinesi, che in questo film interpretano se stessi mettendo in scena una vita più accidentata, intensa e drammatica di qualsiasi fiction, e un’emergenza sociale che la crisi degli ultimi anni ha ulteriormente acuito. Un lavoro scabro e indimenticabile il cui fulcro narrativo risplende in una scena da brivido: la marcia dei senzatetto verso l’ospedale dove dare l’estremo saluto a uno di loro: un’immagine che richiama, e non per caso, il “Quarto Stato” di Pellizza da Volpedo”.
LA REPUBBLICA: "Il suo capolavoro", "Grande prova di cinema", "AL DI QUA sfolgora nella sua elementarità francescana", "La sua è un'asciuttezza tecnica che aspira al sublime pasoliniano".
LA STAMPA: “Un docu-film di denuncia sociale che sposa realismo e poesia con la forza del bianco e nero, di musiche scelte con sapienza, e del fascino magnetico dei suoi protagonisti.”