PRIMA PARTE
Rovigo, 1960
Una ragazza sui vent’anni si guarda emozionata allo specchio avvolta in un candido abito da sposa. Circondata dal sarto, dalla madre, dalle commesse non si accorge che gli occhi commossi di una donna sui quaranta, bella ed elegante, la spiano da dietro uno scaffale della sartoria… Come se non riuscisse a reggere l’emozione di vedere quella ragazza nel vestito da sposa, la donna fugge via.
Quella signora si chiama Maddalena Benti ed ora è riversa senza vita, sul pavimento, ai piedi di una scala che conduce alle stanze di una specie di albergo a Bologna. Dai rilevamenti della polizia che indaga si capisce che c’è qualcosa di strano in quella morte. Ma, come ordina il Questore sottovoce al commissario, è un caso che va chiuso in fretta: si tratta soltanto di un incidente, aveva bevuto ed è caduta dalle scale…
La polizia però non ha tenuto conto che Maddalena ha lasciato in eredità quella specie di albergo proprio ad Adele, la ragazza che si stava provando il vestito da sposa. Adele, insieme all’albergo, eredita anche il mistero di quella donna che non conosce. È giovane, curiosa, tanto da non resistere alla tentazione di visitare la casa che ha ereditato. È lì che Adele trova, tra vestiti appariscenti e lingerie provocanti, una lettera. È di Maddalena che scrive a una certa senatrice Merlin: dice di essere “una di quelle” e le vuole raccontare la sua storia per aiutarla nella battaglia che sta conducendo in Parlamento contro le case di tolleranza.
Adele ancora non capisce ma poi, tra le righe della lettera, la vita di quella donna le comincia a scorrere davanti agli occhi.
Tutto era iniziato vent’anni prima…
…Ferrara 1937
Maddalena indossa ancora la divisa da giovane fascista del liceo, quando si ritrova sola al mondo. Tutta la sua famiglia muore nell’incendio della tipografia del padre. In un attimo tutti i sogni di un futuro felice svaniscono. Niente più studio, tanto meno l’università che il padre, socialista convinto e sostenitore della emancipazione femminile, voleva che Maddalena frequentasse. Senza più nessuno, bisognosa di aiuto, ingenua, Maddalena finisce nelle mani di un ipocrita avvocato, Vaccari, che si offre di aiutarla. Ma invece abusa di lei, la mette incinta e poi, per paura dello scandalo – lui è sposato ed ha due figlie - se ne libera affidandola alla signora Gemma, un’ambigua usuraia di Bologna. È lì che comincia la discesa agli inferi di Maddalena.
La ragazza non vuole rinunciare alla bambina e si rifiuta di abortire, ma non ha i mezzi per mantenerla. Ricattata dalla signora Gemma, lascia sua figlia in un collegio di suore e si ritrova costretta a lavorare in un bordello.
Ma è più facile a dirsi che a farsi, Maddalena è ancora troppo giovane e pura per adattarsi alla quella “vita”. Prova a ribellarsi, ma il sistema della prostituzione di Stato è una ragnatela che t’imprigiona, che ti marchia per sempre e t’impedisce altre vie. Nemmeno la sifilide, la classica malattia delle prostitute, risparmia Maddalena. Ed è all’uscita dal sanatorio, nel punto più basso della sua vita, che Maddalena fa la sua scelta. Accetta la proposta delle suore di dare la bambina in adozione a dei nuovi genitori. Poi decide di farla finita. Ma il destino non ha smesso di giocare con la vita di Maddalena. Salvata dal suicidio viene riportata dalla polizia nel bordello da dove era fuggita. È lì che Maddalena, indurita, cancellando il ricordo di sua figlia, decide di diventare un’altra: se proprio deve fare la prostituta allora sarà la migliore. Bella, intelligente, con la nuova rabbiosa determinazione che la anima, ci mette poco a diventare una delle prostitute più famose d’Italia. Al punto che il Generale B, l’importante tenutario che si è invaghito di lei, le offre di gestire un bordello tutto suo.
Maddalena accetta la sfida e, anche se in fondo alla sua anima, si rende conto che da vittima sta diventando uno strumento di quel meccanismo infernale di sfruttamento delle donne, va avanti per la sua strada. Con grande energia rimette a nuovo il bordello che le è stato assegnato facendone un luogo raffinato ed esclusivo. E a lavorarci chiama le migliori ragazze che offre il mercato, donne giovani e belle che ha conosciuto nel suo peregrinare da un bordello all’altro. Camilla, milanese svampita e allegra; Agata, napoletana procace ed esperta che ha una sola ragione di vita, suo figlio che mantiene in un bel collegio lontano; Viola, la tenebrosa, ragazza di buona famiglia che si è perduta per un amore impossibile; Betty, la provinciale che sogna di fare l’attrice e sa cantare e ballare. E poi, la più giovane, Edda. Maddalena l’ha incontrata per caso in una cascina sperduta, in una campagna povera e affamata. Maddalena non voleva che la seguisse, se non altro perché rivede in quella ragazzina bellissima e ingenua se stessa di un tempo. Ma non c’è niente da fare. Edda è pronta a tutto pur di andar via da un mondo di fame e miseria. Scappa di casa e quando si presenta, stracciata e affamata a Bologna, Maddalena capisce che se non la prenderà con sé finirà anche peggio…
SECONDA PARTE
Il bordello di Maddalena è diventato famoso, non solo per la qualità della sua offerta, ma anche per le condizioni igieniche ed economiche che Maddalena garantisce alle sue ragazze. Al punto tale che il Generale B, esponente di spicco della lobby dei tenutari delle case chiuse, invita la senatrice Merlin a visitarlo per convincerla a recedere dalla sua battaglia.
Nessuno sa che Maddalena conosce bene la senatrice: è stata la sua insegnante al liceo tanto temo fa, prima che la Merlin fosse arrestata per attività antifascista. Ma tale è la vergogna che il giorno della visita al bordello, Maddalena non si fa riconoscere. Nonostante lo zelo e l’entusiasmo con cui le viene presentato il “bordello modello”, non è difficile per la senatrice tirar fuori dalle ragazze la verità della loro condizione. Camilla, Agata, Viola, Betty e la piccola Edda, pur grate a Maddalena, alla fine confessano alla Merlin le loro storie fatte di abusi, sfruttamento e schiavitù.
Non è solo un fallimento “politico”, ma la visita della senatrice lascia un tarlo nell’anima delle ragazze e soprattutto di Maddalena. La sofferenza di ognuna mina giorno dopo giorno quell’equilibrio apparente che Maddalena era riuscita a costruire. Agata soffre sempre più per la mancanza del figlio che non sa del vero lavoro della madre; Camilla bisognosa d’amore ricade tra le grinfie del suo antico protettore-fidanzato, il Conte, da cui Maddalena l’aveva salvata; Betty tenta un’improbabile e disastrosa fuga con un attore di varietà che l’aveva illusa con la promessa di un ingaggio; Viola ricade nell’uso di droghe e per procurarsele seduce il giovane medico del bordello. Infine Edda che s’innamora ricambiata da Amedeo, un giovane poliziotto deciso a toglierla da quella vita e sposarla.
Maddalena sente che la situazione le sta sfuggendo di mano, specie la storia di Edda col poliziotto la ferisce. Combattuta tra il timore che Edda possa andare incontro ad una brutta delusione e la paura egoistica di perdere quella ragazzina a cui si è affezionata come a una figlia. Ma non basta. Una domenica in cui le ragazze, chi per un motivo chi per un altro non sono disponibili, capita nel bordello un cliente di passaggio. Maddalena non vuole che si dica che il suo bordello rifiuta i clienti e decide di fare lei la marchetta. È così che scopre che quell’uomo, che pieno di sensi di colpa le mostra le foto della sua famiglia, altri non è che il padre adottivo di Anna, la sua bambina, che ora ha un nome diverso, Adele...
Per Adele, che sta leggendo trepidante quel racconto, è uno shock. Comincia ad intuire che quella Maddalena è sua madre, ma per esserne certa deve continuare...
Maddalena è devastata. L’antica ferita che sembrava cicatrizzata si riapre e sanguina. La disperazione di Maddalena è tale che le ragazze preoccupate le propongono di chiudere il bordello per qualche giorno e prendersi una vacanza. Andranno tutte insieme alla festa della prima comunione della sorellina di Edda.
La gita è una breve e felice pausa, fatta di amicizia, complicità, commozione, in quel paesino dove le puttane vengono persino scambiate per gran signore. Ma poi al ritorno si consuma la tragedia. Amedeo, il poliziotto innamorato di Edda, scoperto dai suoi superiori viene richiamato all’ordine e costretto a lasciare la ragazza. Edda disperata, riesce a far quello che Maddalena non era riuscita a fare. Di fronte alle sue compagne apre la finestra e si getta nel vuoto.
Con il funerale di Edda, la lettera di Maddalena giunge a conclusione. La morte di quella ragazzina e la scoperta dell’esistenza di sua figlia a poca distanza da lei, hanno infranto quello scudo che si era costruita in tutti quegli anni. E in un accorato appello alla senatrice Merlin, alla ricerca di una redenzione, Maddalena le chiede di vincere la battaglia contro le case di tolleranza e di chiudere una volta per tutte quei luoghi infami.
Adele è sconvolta. Quella lettera le ha cambiato la vita. Ora niente potrà essere più come prima. Rifugge le reazioni ipocrite dei suoi genitori adottivi e soprattutto del suo fidanzato che vorrebbero far finta di niente e nascondere tutto sotto il tappeto e decide invece di conoscere la verità fino in fondo. Soprattutto sulla strana morte di sua madre.
È così che Adele, aiutata da Agata, Camilla e Viola, ricostruisce gli ultimi mesi della vita di Maddalena, dopo la chiusura dei bordelli. E quello che scoprono è sconvolgente e pericoloso. Maddalena voleva cambiare finalmente vita e aveva un progetto per sé e le ragazze: comprare il bordello e trasformarlo in un albergo dove tutte avrebbero potuto lavorare onestamente e alla luce del giorno. Ma il Generale B per vendicarsi del tradimento di Maddalena, che aveva appoggiato la legge Merlin, la strozzava con le cambiali cercando di costringerla a tornare a prostituirsi. Messa alle strette Maddalena aveva deciso di rivolgersi all’uomo che le aveva rovinato la vita e che ora era un potente politico: l’avvocato Vaccari. Forte di una lettera compromettente, scrittale da Vaccari ai tempi in cui lei era rimasta incinta, Maddalena lo aveva ricattato. In cambio della lettera chiedeva la licenza per l’albergo e i soldi per pagare il Generale B. L’avvocato, preso dal panico e dalla rabbia, si era avventato su di lei e in un raptus violento l’aveva scaraventata giù per le scale del bordello. Poi, usando il suo potere, aveva fatto in modo che la polizia mettesse tutto a tacere archiviando il caso come “morte accidentale”
La verità scoperta da Adele e le ragazze, grazie anche al pentimento e all’aiuto di Amedeo, divenuto nel frattempo commissario, arriva fino al tribunale e alla condanna dell’avvocato e di tutti i suoi complici.
Le ragazze a cui Adele lascia il palazzotto preso in eredità dalla madre sono finalmente libere. Hanno la possibilità di rifarsi una vita. Per Adele invece si tratta cominciarla una vita. Ora non è più quella ragazza dal destino segnato di sposa e di madre. Ora sarà lei a scegliere il suo futuro, in un’epoca che, anche grazie alla legge Merlin, sarà costretta a guardare le donne in un altro modo.