Zoè gioca tranquilla col suo cane, mentre la vita del paese si trascina tra la desolazione di cui la guerra è portatrice.
Un prete, pochi uomini e umili donne sono coloro che ancora abitano il borgo desolato.
Una donna si sveglia e si alza improvvisamente da un misero giaciglio in una cascina; affacciatasi all’uscio sorpresa urla: “Gli americani! Arrivano gli americani!”. La voce giunge al paese, abbastanza forte da interrompere ogni attività degli uomini, abbastanza da infondere la speranza negli occhi delle donne. Il destino vuole però che il silenzio non sia violato dall’arrivo improvviso degli americani, bensì dei soldati nemici e dal loro ordine di morte. La mamma convince Zoè a vagare alla ricerca del padre, un noto capo “partigiano” fuggito nei boschi, per informarlo del pericolo imminente.
Comincia con l’incontro di Luigi il viaggio di Zoè nel Bosco alla ricerca del padre.
Lungo la strada, Zoè e Luigi, incontrano, come in una serie di gironi danteschi, uno dopo l’altro, tutti i vari personaggi fuggiti dal paese, ognuno con la propria storia, ognuno con il proprio carico di disperazione. La comparsa di queste ombre svela il senso della guerra, della morte e della fame e segnerà la maturazione dei due protagonisti, Zoè e Luigi.
Il primo incontro è con il Principe, anziano nobile del paese, abbracciato ad un vecchio contadino, morto per le percosse subite dai nemici. L’uomo, scavato dalla fame e dal dolore, rende omaggio al vecchio, lo stesso che in vita teneva a distanza seguendo gli obblighi del proprio rango sociale.
Sulla strada Luigi e Zoè si imbattono in un secondo personaggio, quello di un Brigante, un contrabbandiere in fuga.
L’uomo appare spavaldo ma generoso, suscitando l’ammirazione di Zoè e l’invidia di Luigi.
Il Brigante rappresenta un’altra figura tipica delle situazioni di crisi e di guerra. Egli è infatti l’immaginario custode dell’abbondanza, di tutto ciò di cui, per necessità, ci si è trovati a dover fare a meno. La sua figura controversa cela, nel profondo, la sua vera natura di profittatore delle sofferenze altrui.
L’incontro, infatti, è l’occasione per la contrapposizione tra due diverse ed opposte visioni del mondo, quella, espressa da Luigi, più manichea ed ingenua ma anche più ideale e sincera, e l’altra, espressa dal brigante, più disillusa e realista forse, ma molto più spietata.
L’episodio segna un momento importante nella vicenda per ciò che riguarda la maturazione del personaggio di Luigi (che rifiuta le tentazioni materiali, offerte dallo sconosciuto in cambio della ragazzina, e il mutamento dei rapporti tra i due protagonisti, con l’insorgere di una nuova amicizia.)
I due se ne vanno, lasciando il Brigante solo, con i suoi oggetti fantastici, le sue provviste infinite; solamente il Dado (personaggio silenzioso che li segue a distanza e figura parallela a quella dei due protagonisti che ripercorrerà, in tutto lo svolgersi della storia, gli stessi luoghi ed incontrerà, in diversi momenti, gli stessi personaggi incontrati da Zoè e Luigi) sarà, di lì a poco, testimone della rovina di quest’ ultimo e della beffa che il destino riserva agli uomini.
La fuga ed il viaggio, due “elementi cardine” della storia, portano i due protagonisti verso l’incontro con una Madre e i suoi cinque bambini, di cui uno in fasce, morto.
L’ultimo personaggio in cui Zoè e Luigi incappano, nel loro lungo tragitto, è la Sposa insanguinata, vedova precoce e anima inquieta che seda il proprio dolore col canto accompagnandosi con una fisarmonica. Questo, pur essendo l’ultimo e il più fugace degli incontri, è anche il più simbolico.
L’itinerario di questo viaggio onirico surreale si sta per concludere quando………….
«Il film è il risultato dell’unione tra l’immaginazione degli autori e gli eventi realmente accaduti verso la fine del secondo conflitto mondiale. Il viaggio della ragazzina verso il ritrovamento del padre farà rivivere allo spettatore l'Alice nel paese delle non meraviglie, ed è una corsa verso la salvezza, contro la disuguaglianza fra gli uomini, l’accidia, la povertà, la solitudine, la paura e altro ancora che l'uomo ancor oggi non ha cancellato nel suo dizionario: la guerra» (Giuseppe Varlotta)
Costumi
Carola Fenocchio (Costumista).
Micol Agricola (Assistente Costumista), Sara Carbone (Aiuto costumi).
Musica originale
Daniele Ferretti
Effetti speciali
Marchi Simoni Andrea
Truccatori e parrucchieri
Aiuto regia
Cinzia Bove e Emanuele Iaconi
Segretario di edizione
Cinzia Chiara, Benedetta Groppo
Altri credits
Max Ticchiati (attrezzista); Monica Garuffi (elettricista); Emanuele Iaconi (segretario di produzione); Paolo Cubadda e Paolo Gonella (riprese backstage); Francesco Sung il Bechis e Paolo Cubadda (storyboard); Vanessa Stegani (assistente ai costumi); Marzia Colomba (acconciature); Celio Bordin (capo macchinista); Elettraservice di Marcello Manzo (luci); Monica Castagli e Daniela Buoncristiani (fotografi di scena); Fabio Poletto (aiuto operatore); Fausto Dasè (mix audio); Augustus Color (sviluppo e stampa).
Interpreti
Eva Maria Cischino, Monica Mana, Francesco Baccini, Serena Grandi, Andrea G. Pinketts, Bebo Storti, Camillo Grassi, Eleonora Mazzoni, Alessandra Roca, Sergio Danzi, Antonio Catalano, Marco Zanutto.
Direttore di produzione
Lisa Raffaghello
Ispettore di produzione
Iris Martin Peralta
Produttore
Associazione Culturale Kabiria
Co-produttore
Angelo Carrara
Produzione
Associazione Culturale Kabiria (Asti)
con il sostegno di Film Commission Torino Piemonte e Regione Piemonte.
Premi e festival
Giffoni Film Festival 2008 - Giffoni Valle Piana (Salerno) - miglior attrice protagonista Monica Mana
Salento International Film Festival 2008 - Tricase (Lecce)
Traillers Film Festival 20088, Catania
Festival Cinema d’Essai 2008, Asti
19° Primo Piano sull’Autore Italiano XXVII 2008, Assisi
Filmakers Winter 2008 Pordenone
2009 Festival Internazionale Children’ s India - Bangalora
Piemonte Movie - Un anno di cinema sotto la Mole 2009
Festival Internazionale Lucknow 2009 - Lucknow India
MIFF Milano International Film Festival 2009 - miglior montaggio
Asti - Cinema Splendor
Contatti
Giuseppe Varlotta