Roma, 1892, una ragazza è davanti a un palazzo austero e severo. Lo guarda emozionata, poi, decisa, entra, incurante degli sguardi di scherno che la circondano.
È la prima volta che una donna entra come studentessa nella facoltà di medicina di Roma, il suo nome è Maria Montessori (Paola Cortellesi).
Per arrivare a quel giorno ha dovuto già combattere molto battaglie. Contro il padre che sognava per lei un tranquillo futuro da maestra, contro il rettore, spaventato che una donna turbasse la tranquillità di una facoltà seria e rispettata. Ma i suoi ottimi voti e la sua caparbietà hanno avuto la meglio. Dalla sua parte, a sostenerla, ha avuto un’altra donna, la madre Renilde (Giulia Lazzarini).
La sua vita da studentessa non è facile, per non disturbare i colleghi maschi è costretta a entrare in aula per ultima, per essere accettata deve essere sempre migliore degli altri, non mostrare mai debolezze neanche davanti ai cadaveri che le mani esperte dei professori sezionano durante le lezioni. A lei è vietato svenire.
Un giorno, durante una lezione di psichiatria, Maria capisce che ha fatto la scelta giusta: lì finalmente la scienza si occupa dell’uomo e non del corpo. Decide che quella è la sua strada. Durante il corso di studi in psichiatria incontra un affascinante e giovane professore, Giuseppe Montesano (Massimo Poggio).
Maria inizia a lavorare insieme a Montesano ad un progetto di recupero con un gruppo di bambini ritardati, abbandonati, fino a quel giorno, in un manicomio. Maria mette nel lavoro caparbietà e sensibilità. Tra lei e Giuseppe, la grande sintonia scientifica si trasforma presto in passione. Si amano, ma di nascosto, la notizia di una loro relazione potrebbe creare scandalo, mettere a repentaglio la serietà delle loro ricerche.
Ma la giovane donna non ha paura di amare Giuseppe in modo libero e al di fuori delle convenzioni di un fidanzamento o di un matrimonio. Giuseppe è affascinato da lei, non ha mai pensato che una donna potesse essere, al contempo, una compagna e un punto di riferimento intellettuale.
«Ore di trucco e tanti cambi di costume oltre che di stile. Perchè intorno a Maria il mondo e la società cambiavano. E' stata davvero una bella esperienza»
(Paola Cortellesi)
«Maria ha combattuto in prima persona per innalzare le coscienze delle famiglie lavoratrici, per rendere “libere” le madri, mettendo coraggiosamente da parte la propria vita privata. E’ stata una donna rivoluzionaria, grande esempio morale ed assolutamente moderna.»
(Pietro Valsecchi)