Perché un uomo normale, buon marito e buon padre, se la moglie si innamora di un altro uomo, deve perdere non solo la moglie, ma anche la figlia ? È quanto Enzo Quagliulo, portiere di un vecchio palazzo, continua a domandarsi da dieci anni, da quando cioè la bellissima moglie Pina se n'è andata col dottor Palmieri un dentista di grido che aveva lo studio nello stesso stabile, portandosi dietro la piccola Assuntina. Pina mi ha seguito per amore oppure si è invaghita dello straordinario salto sociale che il mio amore le proponeva? E Assuntina, mi vuole bene come a un padre o devo quotidianamente comprarla con regali, vacanze lussuose, scuole internazionali ? Anche Cesare Palmieri, il brillante e ricco professionista, si pone le sue domande e le risposte spesso sono tormentose e insoddisfacenti. È un uomo elegante, distinto, intelligente e profondamente innamorato di Pina, la donna che ha sconvolto la sua vita. Ma al tempo stesso è un uomo insicuro, alla ricerca di una conferma della propria sfera affettiva. Assuntina ha ormai sedici anni, studia in un'elegante scuola privata, parla inglese, va a cavallo e del padre portiere si ricorda di tanto in tanto con qualche distratta cartolina. Per Enzo è una figlia persa, in nome dell'amore. Dell'amore che la madre ha provato per Cesare, dell'amore che la madre ha provato per lei. Perché una donna che aspetta un bambino deve trovarsi sola, disperata, tanto da arrivare a compiere un gesto assurdo ? Anche questa domanda esistenziale si pone Enzo Quagliulo la sera che trova un neonato abbandonato vicino alla sua guardiola. Chi può abbandonare un bambino nella portineria di un vecchio palazzo ? E perché proprio lì ? La scelta del luogo è stata casuale o chi ha lasciato il bambino conosceva il portiere Enzo, la sua disponibilità ad aiutare tutti, il suo passato di trovatello allevato all'orfanotrofio? Superato il primo shock e assolte le prime necessità del bambino con l'aiuto del travestito Conchita, Enzo inizia ad indagare. Il bambino è figlio di Michela, segretaria e amante del losco avvocato Angiulli che ha l'ufficio al secondo piano? E se invece fosse di Marta, la giovane figlia del giudice che ha una storia segretissima con un ragazzo della scorta del padre? O di Alida, l'ombrosa infermiera rumena della vecchia contessa De Ruette? O di Pilar, la cameriera filippina della pettegola signora Salviati? Si ma il padre? Il portiere è sempre più sicuro che l'abbandono presso di lui sia stato mirato e che la madre sia una donna che vive nel palazzo e non ha avuto il coraggio di tenersi la propria creatura. L'indagine privatissima di Enzo prosegue senza frutti, svelando i particolari di storie che nulla aggiungono alla misteriosa comparsa di Micio (questo nome da gattino, affibbiatogli al primo momento, gli resterà per tutta la vita). Con l'aiuto di Conchita, unica presenza 'femminile' che lo affianchi nella cura del bambino, Enzo riesce a barcamenarsi tra la sua vita, il suo lavoro e questa mina vagante che è entrata all'improvviso a far parte della sua esistenza, inventando per ognuno una scusa diversa sull'identità del suo piccolo ospite. Ma seguendo le varie piste che possono portarlo alla madre del bambino abbandonato, un giorno Enzo ne imbocca una che porta dritto dritto a sua figlia, la sua colta, beneducata e, almeno egli crede, felice figlia. Assuntina, Pina, Cesare, all'improvviso non sono più personaggi del suo passato doloroso, ma figure che prendono corpo e vengono scoperte nella loro dimensione reale, tutt'altro che serena. Assuntina è fragile, paurosa, malata, capace di gesti estremi e quindi capace anche di abbandonare un bambino per paura. Ma è anche una ragazzina tenera, buffa, simpatica, insofferente dei condizionamenti cui la sua posizione di ragazza ricca la costringe. E il fatto che s'innamori a prima vista del piccolo Micio aumenta ancor più la confusione mentale del padre. Pina è una donna sempre insoddisfatta, timorosa di perdere l'unica arma con cui ha fatto strada nella vita, la bellezza. È gelosa del suo compagno, possessiva nei confronti della figlia. Si sente sempre in bilico, in pericolo di perdere tutto quanto si è faticosamente conquistata. Cesare, al di là della sua aria sicura di uomo realizzato, dalla pacata ironia con cui affronta le situazioni più difficili, è un uomo tormentato e fragile, con manie che sfiorano l'isteria. L'arrivo di Micio dunque sconvolgerà diverse esistenze e porterà alla luce diversi segreti, creerà nuovi affetti e ricostruirà antichi sodalizi. Culminerà nel viaggio dei due rivali, Enzo e Cesare, alla ricerca delle due donne, la madre e la figlia che credono perdute per sempre. Il rapporto che Cesare Palmieri ha con la sua compagna Pina e con la figlia acquista Assuntina non è stato dei più facili. Pur amando Pina e avendo provveduto all'educazione e alla crescita di Assuntina, Cesare ha sempre sofferto di una certa precarietà affettiva nei confronti di entrambe. Ha sempre avuto davanti agli occhi l'immagine della famigliola di portieri serena e ridanciana, un po' rozza, ma felice, che il suo arrivo ha sconvolto. Ha sempre sospettato, dietro alcuni silenzi di Pina, dietro alcuni disturbi di Assuntina, l'assenza di un uomo vitale, buffo, animoso come era Enzo, il loro precedente marito e padre. Pina con Enzo cantava e rideva. Con lui forse è felice, ma non ha mai riso. Sembra assurdo che un uomo colto e intelligente come il dottor Palmieri debba invidiare le capacità comunicative di un portiere. Ma in realtà è così. Lui è convinto di non essere mai completamente riuscito a farsi amare. Per questo l'improvvisa scomparsa delle due donne aprirà una voragine nel suo animo, ed egli si getterà anima e corpo sulle loro tracce. A costo di umiliarsi di fronte al suo antico portiere e di chiedere il suo aiuto nella ricerca... Il viaggio di un intellettuale contorto e di un ignorante sempliciotto, complicato dalla presenza di un bambino farà scoprire ad entrambi un mondo che avevano sempre rifiutato di approfondire. Ognuno dei due rivendicherà la paternità di Assuntina e si sentirà 'nonno' del piccolo Micio. Il viaggio e le sue traversie metteranno in luce, in un'alternanza di situazioni ora brillanti ora drammatiche, la profonda diversità ma soprattutto l'umanità dei due protagonisti che dapprima per necessità, poi per una nascente complice amicizia si sosterranno a vicenda fino al sacrificio per il bene delle due donne. La storia di Enzo e di Cesare, del piccolo Micio piovuto dal cielo , di Assuntina e di Pina è una storia di padri e di madri, di una figlia con troppi padri e un bambino senza nessuno. È una storia che permette di raccontare, in chiave di commedia sentimentale, molte storie del mondo di oggi, fatto di misteri insoluti e di generosità inattese, di gesti criminosi e sublimi rinunce, di avanzate tecnologie e ataviche superstizioni. E permette di ipotizzare la possibilità di un nuovo rapporto tra diverse generazioni e diverse culture, con la speranza che l'amore possa sopperire alla mancanza di certezze che caratterizza la nostra epoca.

PRIMA PUNTATA
Enzo è il portiere di un onorato condominio in un quartiere bene della vecchia Torino. Da un gran numero di anni, e precisamente da quando la sua giovane moglie lo abbandonò, portandosi via la loro unica figlia ancora piccola, per fuggire col ricco dentista del 3° piano Cesare Palmieri, la vita di Enzo scorre monotona e malinconica, scandita dagli orari degli impegni di lavoro. Ogni giorno gli stessi gesti, le stesse parole scambiate sempre con le stesse persone, formaliste e noiose. Unica eccezione è Conchita, un transessuale che Enzo incrocia ogni mattina presto. Col tempo, anche gli affetti più cari si sono persi: della moglie e della figlia, che vivono nell'agiatezza nella casa di Palmieri, in tanti anni Enzo ha avuto solo pochissime e rare notizie. L'unica distrazione di Enzo è la sua passione, quasi maniacale, per gli orologi; ne ha di tutti i tipi e passa buona parte del suo tempo libero a ripararli. Una sera, dopo la chiusura del portone, sente uno strano miagolio. Crede che sia la gatta che sta partorendo da qualche parte in cortile, ma, dietro la cabina dell'ascensore, si trova davanti a qualcosa di straordinario. Un bambino, nato da pochi giorni, in una cesta. È un evento che sconvolgerebbe la vita di chiunque, ma ad Enzo provoca un vero e proprio terremoto psicologico. Il primo impulso è quello di portarlo alla polizia, ma il ricordo della sua infanzia in orfanotrofio (anche Enzo è stato un trovatello ), crea immediatamente un forte legame col piccolo Micio . Decide di tenerlo con se' con l'aiuto, inaspettato quanto prezioso, proprio di Conchita. A farlo decidere in questo senso è anche il sospetto, suffragato da alcuni indizi, che il bambino sia in realtà il figlio di sua figlia Assuntina e quindi suo nipote. Tale situazione porta Enzo ad un riavvicinamento con la moglie e con la figlia, fino al giorno in cui le due donne, a causa di dissapori ed equivoci con lo stesso Enzo e con il dottor Palmieri, decidono di fuggire insieme senza lasciare alcuna traccia dietro di loro.

SECONDA PUNTATA
La scomparsa di Pina e di Assuntina getta nella disperazione più nera sia Enzo che Cesare Palmieri, creando tra i due uomini, che si sono odiati per tutta la vita, una nuova situazione che li vede accomunati in un unico comune scopo: ritrovare le due donne. Ha inizio quindi il viaggio di questa strana coppia, complicato e addolcito dalla presenza del piccolo Micio, che Enzo ha voluto assolutamente portare con se'. Le vicende del viaggio, che da Torino li porterà in Val D'Aosta, in Francia e in Spagna, con l'alternarsi di situazioni comiche e drammatiche, metteranno in luce la profonda diversità tra il raffinato dentista e l'umile portiere, ma soprattutto l'umanità dei due protagonisti. Dopo una prima fase nella quale non perdono occasione per litigare, rinfacciandosi i torti del passato, a poco a poco la presenza del bambino fa sì che i due uomini, sentendosi l'uno in qualche modo più nonno dell'altro, si contenderanno l'affetto di Micio, per arrivare ad una complice amicizia, fino alla conclusione, sorprendente, della vicenda.

Regia
Josè Maria Sanchez
Soggetto
Paola Pascolini
Sceneggiatura
Paola Pascolini
Fotografia
Mario Vulpiani (Direttore della fotografia)
Montaggio
Rinaldo Marsili
Scenografia
Pasquale Germano (Scenografo).
Costumi
Andretta Ferrero (Costumista). Sonia Travaglia (Assistente costumista).
Musica originale
Pino Donaggio.Bixio Cemsa (Edizioni musicali).
Suono
Benito Alchimede (Fonico di presa diretta). Maurizio Grassi (Fonico).
Operatore
Simon Luca Chiotti (Aiuto operatore)
Truccatori e parrucchieri
Paola Fracchia (Capo trucco). Gloria Cortigiani (Prima assistente truccatore).
Aiuto regia
Angelo Vicari, Fabio Tagliavia, Leonardo D’Agostini
Casting
Chiara Meloni. Morgana Bianco (Capogruppo).
Altri credits

Carlo Principini (Coordinamento artistico). Enrico Latella e Emanuela Carozzi (Location manager); Tiziana Fascianelli e Alessandro Meo (Segretario di produzione). Pier Paolo Bagli e Enrico Bosio (Macchinista); Alessandro (Alex) Marucco (Capo elettricista).

Interpreti

Lino Banfi (Enzo Quagliulo), Stefania Sandrelli (Pina), Ben Gazzara (Cesare Palmieri), Cristiana Capotondi (Assuntina), Roberto Accomero (Avvocato Angiulli), John Edison Jimenez Toro (Conchita), Bongiovanni (Salvati), Teresa Manresa (Maria Rosaria), Gabriele Bocciarelli (Daniel), Christian Marazziti (Remo), Giuliano Villano (Micio), Roberto Accornero (Avvocato Angiulli), Beppe Rosso (), Paolo Belletrutti (Amministratore dello stabile).

Direttore di produzione
Francesco Marras
Organizzatore generale
Angelo Zemella
Produzione esecutiva
Cesare Maria Giannotti
Produttore
Anna Giolitti (Produttore Rai)
Co-produttore
RAI Fiction
Produzione
Publispei (Roma)
con il sostegno di Film Commission Torino Piemonte
Collaborazione alla sceneggiatura
Tommaso Capolicchio
Assistente scenografo
Francesca Loredana Rotondo
Assistente di produzione
Mattia Donna, Gianluca Rondinelli, Stefano Bozzo
Premi e festival

in onda su Rai Uno, il 18 e il 19 settembre 2000

Ultimo aggiornamento: 17 Agosto 2023