"Il 23 settembre 1910, Géo Chavez, aviatore francese di ventitre anni, si avventura in un’impresa titanica: sorvolare le Alpi a bordo del suo monoplano Blériot XI. L’aviazione è nata da appena sette anni, quando i Fratelli Writght conquistarono i giornali di tutto il mondo volando a un’altezza di tre metri. Géo, ora, vuole sfidare le montagne…

Sono gli anni della Belle Époque, tempi di fiducia nel progresso, di sfide sportive, delle macchine a vapore, del telefono. Un secolo che si apre pieno di entusiasmo e di energia, e che si riflette nell’impresa di Géo.

La storia è raccontata da Giorgio Conte, chansonnier e uomo di spettacolo, che si appassiona di questo giovane ingegnere di buona famiglia che abbandona gli agi della vita borghese per quella spericolata e avventurosa dei pionieri del volo, e al quale dedica una canzone.

Più in alto delle nuvole è una ballata per immagini, dove si uniscono splendidi repertori d’archivio e parti d’animazione in stile papier decoupé, dove la storia nasce dalla continua tensione tra mito, favola e ricostruzione storica."

E’ passato appena un secolo da quando Geo Chavez, per la prima volta nella storia, e in soli 45 minuti, superò in volo le Alpi. Il suo aereo, un Blériot XI, ci appare oggi più simile a un insetto volante, a una goffa libellula con ruote di bicicletta che a un moderno aereo transcontinentale. Le Alpi, invece, non sono cambiate; perfino la loro aura di cimento invincibile, per quanto ormai più volte vinto dall’uomo, si è conservata intatta. E’ dal contrasto tra la fragilità del mezzo e la potente maestà delle vette alpine che scaturisce il sapore di favola della storia di Chavez, anche se - ahimè - al suo protagonista romantico non è riservato un happy end ma un finale tragico.
Ma è proprio questa fine tragica a trasportare la favola vera del volo di Chavez nei territori del mito.
Questo, in effetti, è lo stile, il colore che vorrei dare al mio film documentario sulla prima trasvolata delle Alpi. Una narrazione che racconti la realtà dei fatti accaduti intrecciandola e sfumandola, là dove occorre, ai toni della favola e alla trasfigurazione del mito, con un eroe – Geo Chavez appunto – che, compiuta l’impresa, come molti protagonisti delle antiche mitologie, soccombe: gli eroi amati dagli dèi spesso muoiono dopo avere osato e vinto la sfida, bruciando nel fuoco della loro più alta impresa.

Soggetto
Sceneggiatura
Fotografia
Luciano Federici, Andrea Vaccari
Montaggio
Catherine Catella
Musica originale
Giorgio Conte, Walter Porro
Suono
Mirko Guerra, Fabio Coggiola, Benoit Felici, Tommaso Bosso
Altri credits
Francesco Vecchi (direttore dell'animazione), Alessia Cordini (collaborazione alle animazioni), Carlo Grande (collaborazione alla scrittura)
Direttore di produzione
Produttore
Enrica Capra, Alexandre Cornu
Co-produttore
Les Films du Tambour de Soie
Produzione
GraffitiDoc (Torino)
con la collaborazione di Musée National des Arts & Métiers - Paris. con il sostegno di Film Commission Torino Piemonte e della Regione Piemonte (Piemonte Doc Film Fund - Fondo regionale per il documentario - sviluppo settembre 2009 - produzione dicembre 2010) e di Programma MEDIA Sviluppo Slate Funding | stage.
Assistente di produzione
Fabrizio Allione
Premi e festival

Selezionato a Bankso Film Festival 2015, Trieste Film Festival 2016.

Contatti
Enrica Capra (GraffitiDoc)
Ultimo aggiornamento: 14 Aprile 2016