Abbandonato dai genitori, Albertino trascorre l’infanzia in orfanotrofio, sino a quando nel 1967, in seguito a un banale incidente, viene trasferito nell’ospedale psichiatrico Villa Azzurra, dove subisce gravi maltrattamenti. Il caso di Albertino arriva in tribunale: è messo sott’accusa lo psichiatra Coda e l’intero sistema manicomiale italiano; il medico è solo parzialmente condannato. Intanto Albertino è stato affidato a una famiglia benestante di Torino. Si lega ad alcune bande giovanili e nel Settantasette diventa uno dei leader del movimento di contestazione. Fonda il circolo Barabba e pochi mesi dopo aver costituito un gruppo armato si trasferisce a Londra. Quando nel 1980 torna a Torino, due pentiti di Prima Linea l’accusano di aver partecipato al rogo del bar Angelo Azzurro e all’agguato dello psichiatra Coda. Trascorre in carcere due anni e mezzo, ma una volta libero si rifugia nell’eroina; giungono in suo aiuto E. Deaglio e G. Ferrara, con quest’ultimo avvia una lunga collaborazione alla Rai e stringe un’intensa amicizia. E’ l’inizio di una nuova vita, ma la partita a scacchi non è finita. 
Nel 1991 l’AIDS uccide Albertino all’età di trentatre anni.

Si vuole raccontare la storia di Alberto Bonvicini, una vita che merita d’essere ricordata per l’alto valore simbolico e per le vicende che ne fanno da sfondo: la chiusura degli istituti psichiatrici, il movimento del Sessantotto e quello del Settantasette, la lotta armata, il carcere e il diffondersi dell’eroina. Al centro Albertino, protagonista d’avvenimenti nei quali la sua esistenza incrocia quella di altri uomini e donne. Una personalità straordinaria e contraddittoria; chi è stato Albertino? Affabulatore o grande bugiardo? Vittima o carnefice? Sarà Albertino stesso, con la voce over dell’attore Gifuni, a guidarci. Le sue riflessioni tratte dal diario privato ci condurranno, con l’aiuto di un ricco materiale di repertorio, attraverso flashback là dove gli avvenimenti si sono svolti: ad esempio il carcere Le Nuove di Torino e l’ospedale psichiatrico di Grugliasco. Un viaggio dunque, con l’aiuto della famiglia adottiva, degli amici e di alcune personalità, tra le quali Novelli, ex sindaco di Torino, e i giornalisti Ferrara e Deaglio, tutti portatori di un tassello prezioso per ricostruire la vita di Albertino e trent’anni di storia italiana.

Sceneggiatura
Fotografia
Franco Robust
Musica originale
Mattia Donna
Altri credits

Silvia Amico (assistente operatore)
Superottimisti - Archivio regionale di film di famiglia (immagini di repertorio)

Interpreti

Francesca Bazzurro, Bianca Berlanda, Alice Berlanda, Alvar Berlanda, Rosalba Bosco, Renato Celeste, Enrico Deaglio, Francesco D'Ursi, Giuliano Ferrara, Stefano Moschetti, Diego Novelli, Alberto Papuzzi, Luca Rastello

Produzione esecutiva
Ines Vasiljevic, Paolo Trombetti
Produttore
Ines Vasiljevic, Simone Morandi, Paolo Trombetti
Produzione
Fourlab (Roma)
con il sostegno di Film Commission Torino Piemonte e della Regione Piemonte (Piemonte Doc Film Fund - Fondo regionale per il documentario - sviluppo dicembre 2007 - produzione aprile 2008 under 35)
Voce narrante
Fabrizio Gifuni
Contatti
Fourlab (Paolo Trombetti)
Ultimo aggiornamento: 13 Aprile 2021