Una terra di nessuno. Una periferia d'Europa. Un crocevia di storie.
A pochi chilometri dal centro della grande città si trova un’area di confluenza di acque fluviali dove la nebbia è padrona del paesaggio e le strade sterrate perdono forma. Un paesaggio naturale, stretto nella periferia della metropoli, che ospita vite e storie che respirano e pulsano, nascoste allo sguardo del mondo. Ma il futuro ha un piano per questo margine sospeso fra acqua, terra e cielo.
"In un giorno d'autunno sopra un ponte alla periferia della mia città ho scattato una fotografia. Un paesaggio naturale attraversato da un grande fiume. A ogni nuovo scatto quello spazio svelava qualche particolare in più di se stesso dando la sensazione che qualcosa lì dentro stesse respirando e pulsando, nascosto dal resto del mondo. "
Strade sterrate che diventano labirinti, città, universi. Uomini che si muovono nella vegetazione sospesi fra terra e acqua.
Angelo, Gerardo e gli altri contadini, reclamano la proprietà di quelle terre che da molti anni hanno occupato e strappato al degrado.
Roky, Darius e Jasmina vivono in un accampamento informale sulle sponde del fiume con oltre cinquecento persone.
Frida va alla ricerca dell'eroina in un grande mercato di droga.
E là dove finiscono tutte le strade cittadine, si è sistemato Reno, dopo aver perso la casa e il lavoro.
"The images are stunning. Making the area look beautiful. They come as tableaux, chaptering the characters stories which in words are told by themselves through audio on black images. As I don’t understand Italian, for me the words appear subtitled on black with no ”disturbing” images. Which makes the effect very strong – precise small stories of situations they have experienced, facts accompnied by emotions. The director has no intention to sentimentalise or romanticize - I sense an honest, truthful and distant view, and this is why you stay linked to the screen where you also get many interesting and surprising camera angles. In other words – welcome to a non-mainstream documentary film talent".
Tue Steen Müller -Filmkommentaren.dk - 1/8/2010