Sergio è un brillante architetto. Ha una moglie che lo ama, un'amante giovane, amici che gli vogliono bene, un'impresa di costruzioni avviata ed una vita agiata ed invidiabile. Ma un giorno un incidente d'auto lo costringe a fermarsi a riflettere sulle contraddizioni e le ipocrisie di cui è fatta la sua esistenza. Sergio lascia all'improvviso tutto e tutti, e scivola lentamente in una vita completamente diversa e solitaria. Il bisogno di risposte interiori lo porta a vagabondare in un labirinto tra l'onirico e il reale, che si dipana tra il suo appartamento ormai semivuoto e le strade notturne di Roma. È in questo vagabondaggio che il suo percorso incrocia quello di Sara; Sergio scambierà per vero amore un sentimento intenso ma fugace che lo lascerà di nuovo solo e prigioniero della sua utopica ricerca. Unico suo compagno di strada, e ultimo legame con il passato, resterà allora Gianni, un manovale suo dipendente. Sarà proprio lui, con la sua semplicità, a guidare i passi di Sergio verso la vera meta di questo lungo viaggio: la felicità.
«Era una storia che volevo raccontare personalmente e, quindi, mi sono sentito di prendere la parola anche in un modo un pò prepotente. Non volevo mediazioni e cercavo un senso di immediatezza; forse, ho seguito un'intuizione. [Il mio personaggio] è un uomo che ottiene tutto e, ad un certo punto, perde tutto: forse volutamente, in qualche modo, non ha più niente ed entra in crisi. Io sono convinto che si debbano identificare i momenti di difficoltà e metterli a frutto; è molto importante, per crescere e magari cambiare. Sergio rimette ogni cosa in discussione e tenta di essere completamente libero, perfino di cercare ed ottenere la felicità. E questo spaventa molti, forse tutti. La sola parola felicità è scandalosa. Di recente sono stato negli Stati Uniti ed ho scoperto che, nella costituzione americana, c'è il diritto ad essere felici. Io lo introdurrei nella nostra, questo diritto, inteso pure come responsabilità. Non si deve mai tradire la responsabilità di essere felici» (M. Calopresti)
Soggetto
Mimmo Calopresti, Francesco Bruni, Heidrun Schleef
Sceneggiatura
Mimmo Calopresti, Francesco Bruni, Heidrun Schleef
Fotografia
Arnaldo Catinari
Scenografia
Alessandro Marrazzo
Musica originale
Franco Piersanti, Avion Travel
Suono
Remo Ugolinelli, François Joseph Hors
Effetti speciali
Fabrizio Pistone, Pasquale Catalano II, Massimo Ciaraglia, Franco Galiano, Edmondo Natali, Fabio Traversari
Aiuto regia
Alessandro Angelini
Interpreti
Mimmo Calopresti (Sergio), Francesca Neri (Sara), Fabrizia Sacchi (Claudia), Valeria Bruni Tedeschi (Carla), Peppe Servillo (Gianni), Valeria Solarino (Alessia), Vincent Perez (Francesco), Laura Betti (Suora Guardiana), Luisa De Santis (Lucia), Edoardo Minciotti (Simone, Figlio di Sergio), Francesco Siciliano (Vicino di Casa)
Produttore
Donatella Botti, Luc Besson
Co-produttore
RAI Cinema, Europa Corporation (Paris) e Ventura Film (Zurich)
Produzione
Bianca Film (Roma)
con il contributo del MiBAC e di Film Commission Torino Piemonte
Vendite internazionali
EuropaCorp
Premi e festival
- Madridimagen 2003: Premio Migliore Fotografia (Arnaldo Catinari)
- Palm Springs International Film Festival 2004: Sezione World
- Annecy Cinema Italien 2003: Serata d'Apertura
- David di Donatello 2003: Nomination Migliore Attrice Non Protagonista
- Festival Bolzano Cinema Filmtage 2003: In Concorso
- Festival du Film Italien de Villerupt 2003: In Concorso
- Festival Internazionale del Nuovo Cinema Latinoamericano 2003: Panorama
- Lincoln Center Open Road 2003: Panorama - Maremetraggio 2003: In Concorso
- Nastri d'Argento 2003: Nomination Migliore Attrice Non Protagonista (Laura Betti), Nomination Migliore Canzone (Avion Travel), Nomination Migliore Fotografia (Arnaldo Catinari)
- San Francisco International Film Festival 2003: World Cinema