Edoardo, 24 anni, sta giungendo al termine del percorso di studi di ingegneria biomedica, frequentata a Torino. I weekend li passa a fare festa nei club torinesi, il luogo in cui si sente maggiormente se stesso. Morgan, di qualche anno più grande, sta organizzando una festa dai toni irriverenti, un play party come li chiama lui, evento in cui la percezione di se stessi sfuma nell’esplorazione. Edoardo é seguito dalla sua psicologa, la quale sta preparando il report per ufficializzare la richiesta di cambio di nome sui documenti; Morgan dietro un’apparenza sicura si trova a riflettere sulla possibilità di assumere testosterone, ha già fatto la mastectomia.
Le notti di festa torinese si sovrappongono e connettono le vite di Morgan ed Edoardo i quali non condividono niente, se non l’essere stati assegnati femmine alla nascita.
AFAB esplora la complessità dell'identità di genere, immergendo lo spettatore in una Torino nascosta rivelando un ricco tessuto culturale e artistico. Il documentario naviga tra le esperienze dei protagonisti, mostrando il loro percorso di affermazione fatto di gioia e dolore, conquiste e ricerca di affermazione, espressione di una nuova generazione in cerca di sé. Il film propone una profonda indagine su cosa significhi essere se stessi in una società che spesso richiede conformità. AFAB partecipa a un cambiamento culturale in atto, restituendone un ritratto empatico sull’unicità.
Più che un racconto sul percorso di affermazione, il documentario invita a riflettere sulla condizione umana: accettare le proprie fragilità, lottare per la propria identità e trovare equilibrio in un mondo frammentato.