Il film inizia seguendo la scia di alcuni giovani studenti di un liceo francese che partono in gita per andare a incontrare Mario Rigoni Stern, sull'altopiano di Asiago, dove vive. Il viaggio di scoperta diventerà un viaggio nel tempo: il tempo naturale da un lato, attraversando le quattr stagioni dall'estate, eclatante, della costa francese fino all'inverno, impietoso, dell'altopiano; il tempo della memoria dall'altro, tornando indietro fino all'infanzia dello scrittore, cresciuto nel periodo più terribile del secolo appena concluso, quello tra le due grandi guerre. <> Così dice Mario Rigoni Stern al suo amico Primo Levi, durante una passeggiata sugli sci. Questo e altri frammenti dei racconti che Mario Rigoni Stern ha scritto rivivono attraverso le parole dello scrittore, e una messa in scena che affianca liberamente la finzione, e la realtà documentata dalle immagini d'archivio. La memoria è uno dei quesiti fondanti del film, fino ad arrivare a indagare il cinema stesso come mezzo per la sua trasmissione: in una scena Rigoni Stern e Ermanno Olmi, che con I Recuperanti riesce in uno dei migliori adattamenti cinematografici dalle pagine dello scrittore, si incontrano nel film per parlarne. E' un film che parla di incontri, tra lo scrittore e altri personaggi, suoi amici, o semplicemente gente che come lui ha un credito con la cultura di questo secolo, attori, registi, giornalisti, e persone comuni, della sua ciità, a cui l'altopiano fa da scenario; la terra di un uomo, tra foreste inviolate, commercio di souvenir, sperduti alpeggi (come quello in cui è stato girato i recuperanti), lussuose stazioni sciistiche e osservatori astronomici, una terra che rappresenta le contraddizioni di una società presente e porta iscritte le tracce di una sanguinosa storia passata, un teatro di guerra, una terra di confine. E attraverso la voce dello scrittore si arriverà a parlare di un'altra guerra, quella in cui siamo coinvolti. Perchè se si perde la memoria la storia è condannata a ripetersi.

La realizzazione del film, così come noi la pensiamo, sarà piuttosto sobria, con poche elaborazioni elettroniche dell'immagine ma capaci di accompagnare lo spettatore nella dimensione poetica che l'immagine stessa richiede; per quanto riguarda la costruzione della colonna sonora, che potrebbe smbrare più sofisticata, sarà invece costruita con effetti non troppo pronunciati, ma capaci di riprodurre il tono della semplicità profonda che è quella di Mario Rigoni Stern. Questo lavoro è stato felicemente accolto da Andrea Cera, compositore di musica concreta, che sia in Francia che in Italia, ha conseguito il meritato successo per il suo percorso di ricerca, ottenendo importantio riconoscimenti. Alcune parti del film saranno tuttavia tipiche della struttura della fiction, come forma creata dalle evocazioni stesse dello scrittore. Il film vuole essere accessibile a un pubblico vasto e differente come lo è quello che accade al nostro film "L'altra mattina...attendendo Mario Rigoni Stern", un film corto, realizzato in preparazione di "Terre di un uomo". Il film è stato infatti selezionato e presentato nei vari festival dsel cortometraggio, diversi fra di loro nei criteri di scelta.

Regia
Jean François Neplaz, Elisa Zurlo
Soggetto
Jean François Neplaz, Elisa Zurlo
Sceneggiatura
Jean François Neplaz, Elisa Zurlo
Montaggio
Musica originale
Andre Cera
Produzione esecutiva
Maurizio Perrone
Produttore
Thomas Ordonneau
Produzione
Route 1 (Torino)
con il sostegno di Film Commission Torino Piemonte e della Regione Piemonte (Piemonte Doc Film Fund - Fondo regionale per il documentario - post produzione settembre 2007)
Premi e festival

- marzo 2010 10° Piemonte Movie Panoramica Doc

Contatti
Maurizio Perrone
Ultimo aggiornamento: 15 Febbraio 2013