Unico documentario italiano selezionato dal Festival di Toronto 2008, Di madre in figlia racconta una scheggia di storia patria. Dove, se l’icona è la conturbante Silvana Mangano in Riso amaro, la sua leggenda assolutamente concreta è un gruppo di venti donne, molte delle quali ottantenni, che vanno in giro di festa in sagra a cantare le stesse canzoni, di protesta, d’amore, di malinconia, che usavano cantare in risaia molti decenni fa: il Coro delle Mondine di Novi.
Da queste donne, e dalle loro figlie che le affiancano perpetuandone tradizione e memoria, Di madre in figlia si lascia affascinare: seguendo il flusso dei loro ricordi, partecipando agli entusiasmi per le tournée di oggi, documentando intrecci e consonanze culturali e artistiche impensabili, come quello con l’elettro-folk dei Fiamma Fumana – che accompagna i concerti del Coro. Pane rose e musica elettronica, mentre la loro musica difende un’antica idea del secolo passato: il lavoro come lotta per la libertà.
"La cosa che più mi ha colpito di queste donne è il loro percorso: trascorrono i primi anni della loro vita nell'Italia devastata dal fascismo e dalla guerra, dove cominciano a lavorare praticamente a dieci anni, in un contesto di totale miseria. A tredici anni l'esperienza obbligata della risaia, che dura per alcune fino agli anni '60. La loro giovinezza e i loro sogni sono stati negati dal contesto difficile nel quale hanno vissuto.
Con la costruzione del coro queste donne ritornano protagoniste nella seconda parte della loro vita. Il coro fa riscoprire loro quei valori di socialità femminile e di azione collettiva che la vita della mondina aveva loro insegnato. Queste donne hanno così l'occasione di realizzare ambizioni e sogni caratteristici della giovinezza durante la loro terza età. La risaia, che ha negato loro l'adolescenza, restituisce alle mondine un patrimonio umano e culturale che le donne esprimono attraverso il canto nei loro spettacoli, permettendo così la trasmissione di quell'esperienza alle nuove generazioni, grazie all'incontro con una rock band di giovani che innesta nel canto tradizionale nuove tecniche musicali e nuovi stili."
Andrea Zambelli