L’infanzia migrante è un documentario animato per bambini (10+) che racconta storie di migrazioni infantili attraverso passato e presente. Strutturato in 4 episodi ambientati in Lituania, Italia, Slovenia e un quarto paese da definire, il film segue bambini migranti contemporanei che esplorano storie di loro coetanei costretti a migrare nel secolo scorso. Ogni episodio intreccia diari, foto di famiglia, archivi storici e animazione poetica per costruire un racconto coinvolgente di resilienza e fantasia. Nel primo episodio Klara, una tredicenne ucraina rifugiata in Lituania, riscopre le vite di Regina e Jūratė, bambine costrette a fuggire dalla Lituania nel 1944 durante la Seconda Guerra Mondiale. Attraverso archivi, foto di famiglia e animazione, le loro difficoltà prendono forma in mondi fantastici fatti di tappeti volanti e avventure nel Selvaggio West. In Italia, Rejoice, 11 anni, migrata dal Benin, rivive lo specchio della sua infanzia attraverso la storia di una bambina piemontese emigrata in Argentina. L’interazione tra passato e presente crea un mosaico narrativo universale, che esplora la migrazione con uno sguardo inedito e profondamente umano. Gli episodi negli altri 2 Paesi sono in corso di definizione.
L’infanzia migrante è un progetto con ambizione internazionale che esplora il tema universale della migrazione infantile con un linguaggio innovativo e coinvolgente. Attraverso quattro episodi, ambientati in Paesi diversi, il film racconta storie di bambini migranti del passato, riportate alla luce dai narratori contemporanei che condividono esperienze simili. Questa struttura corale, sviluppata da team creativi di diverse nazionalità, permette di offrire una visione multiculturale e sfaccettata della migrazione, rendendo il film accessibile e rilevante a un pubblico internazionale. L’uso combinato di materiali d’archivio, interviste e animazione poetica dona alle storie un forte impatto visivo ed emotivo, stimolando la riflessione su temi come l’identità, la memoria e la resilienza. L’infanzia migrante si propone di creare un dialogo globale, trasformando esperienze personali in un racconto universale capace di toccare spettatori di culture e generazioni diverse.