Jampa Ludrup è un monaco buddhista e un esperto di Feng Shui, l’antica arte cinese che suggerisce come armonizzare gli insediamenti umani e le energie della natura. Sessantenne, australiano, bianco, Jampa è molto distante da ogni stereotipo “zen”. Nel 2012 coinvolge tre filmmaker italiani nella realizzazione di una serie TV sul Feng Shui delle architetture più famose al mondo, dal Taj Mahal alla Reggia di Versailles. Durante le riprese tra India, Montecarlo, Francia, Italia, Germania, Danimarca, e UK, emerge la singolare biografa di Jampa e un complesso rapporto con i suoi collaboratori. Tra alterne fortune, il progetto televisivo si rivela un glorioso fallimento. Anni dopo aver perso le tracce di Jampa, uno dei tre filmmaker lo ritrova in Australia, radicalmente cambiato. Non è più un monaco, ha accetato la propria omosessualità e si sta per sposare. Tra spiagge tropicali, foreste incontaminate e vita di coppia, Jampa è alla ricerca di un nuovo equilibrio.
Il regista Giuseppe Petruzzellis è uno dei tre flmmaker coinvolti in questa singolare storia. Dalla sua partecipazione diretta alle vicende narrate, nasce l'intento di indagare la significatività di un viaggio iniziatico e di trasformazione. Tra road movie e tragicommedia, la realizzazione di una serie TV sul Feng Shui dei luoghi più famosi al mondo, fa da sfondo alla ricerca di identità del suo autore e presentatore, il monaco buddhista Jampa Ludrup. Un megalomane progetto destinato al fallimento diventa la chiave per entrare nell'intimo del suo eccentrico protagonista. La vita estrema di un singolo individuo che sfugge a qualsiasi definizione è l'occasione per esplorare temi universali. Da una vicenda a cavallo tra spiritualità e temi LGBTQI+ emergono profonde riflessioni sulle relazioni umane e sul bisogno di sentrsi amat* e riconosciut* nella difficile impresa di trovare un proprio posto nel mondo.
Zelia Zbogar (Sviluppo)
Jampa Ludrup, Paul William Butler, Claudio Curciotti, Julika Ingrassia, Davide Confalonieri, Giuseppe Petruzzellis, Eleonora Trani, Maria Laura Petruzzellis