Un uomo, destinato ad una vita mediocre, si trasforma e diventa lo spacciatore più famoso della città. Cambia anche modo di vestire, di muoversi. Diventa elegante negli abiti e nei modi, ossessionato dalla ricchezza e dalla raffinatezza. Tutto questo succede mentre lui perde ogni forma di pietà, di innamoramento, di sensibilità. Entrando in un ristorante per “lavoro”, incrocia in un’ora e mezza tutte le possibili metamorfosi della sua personalità, tutte le devianze umane. E lui conosce bene tutti; è l’anello di congiunzione con la loro seconda vita. Personaggi con una vita apparentemente rispettabile, hanno segreti inconfessabili. Siamo di fronte ad un labirinto di finzioni, da cui è difficile uscire. Poco distante, in una suite d’hotel, un ragazzo con accanto un cadavere è immobile. Tutto lì è già successo, il destino già scritto, deve solo prenderne atto. Ora sa chi è e di cosa è capace e non può più perdonarsi. Prende in mano una palla di neve di vetro e la lancia mentre gli agenti gli sparano molti colpi. Mentre lui si arrende, nel ristorante scoppia l'apocalisse. Tutti i vizi vengono a galla, l’intreccio delle storie si scioglie ed è distruttivo come sempre lo è la verità. Dentro in quella palla di vetro c’era il loro destino, che ora giace in uno scaffale con mille palle di vetro, mille destini possibili.

Questo racconto si posiziona nella sottile linea di confine tra l’ironia del male e la tristezza del bene, in una lenta e inesorabile discesa tra assoluzione e dissoluzione. È una tragedia greca che vive di equivoci e di perverse casualità. Il mondo in cui i personaggi si muovono è il luogo dell’inverosimile, dell’incanto racchiuso da una palla di neve di vetro. È un film surrealista girato quasi totalmente all’interno di un ristorante, dove le devianze umane vanno in scena. Quello che il film ci propone è una visione del mondo solo attraverso i sensi. È il Conte di Montecristo, dove la sensibilità non percepisce la realtà così com’è, ma è elaborata attraverso la propria coscienza. Non esiste una sola verità. Ognuno guarda la propria parte di storia, senza mettere a fuoco l’intera situazione che porterà all’apocalisse. È tutto una messa in scena, è un labirinto di finzioni. E la vita, come scrive Italo Calvino, non è altro che un passaggio da un labirinto all’altro. Costumi e scenografie aiuteranno a creare un ambiente surreale, senza tempo, senza giudizio, senza etica. Tutto è solo estetica. Un caleidoscopio di personaggi crea una pluralità di racconti apparentemente staccati tra loro. Senza saperlo entrano gli uni nella storia dell’altro. Tutti inconsapevolmente scivolano in una bolla, in un destino che in un’ora e mezza li porterà verso un tragico finale. È una spirale dantesca in un crescendo di tensione. È la banalità del caso che fa incrociare storie lontanissime.

Regia
Lisa Bosi
Soggetto
Lisa Bosi, Davide Dileo
Sceneggiatura
Lisa Bosi
Altri credits

Giangiacomo De Stefano (Responsabile sviluppo)

Produttore
Giangiacomo De Stefano
Produzione
Sonne Film
con il sostegno di Film Commission Torino Piemonte - Piemonte Film Tv Development Fund - dicembre 2024
Ultimo aggiornamento: 25 Febbraio 2025