Udine, 1959. Lino, un quattordicenne irrequieto etichettato come quello "del morbin", si barcamena tra rimproveri familiari e risse di quartiere. Tutto cambia quando incontra Tommy, un commerciante americano che gli fa scoprire Elvis e il Rock 'n' Roll. Dopo l'ennesima lite, i genitori lo allontanano da scuola per mandarlo a lavorare. Lino decide di fuggire con l'amico Giampaolo per raggiungere Elvis, in servizio militare in Germania. Durante il viaggio, si unisce loro Angelo, un giovane siciliano. I tre attraversano l'Europa, affrontando fame e difficoltà, uniti dal sogno di incontrare il loro idolo e consegnargli lo spartito di una canzone popolare italiana: Santa Lucia. Ispirato da una storia vera.
Elvis non è qui è un film di viaggio e di formazione: due ragazzi adolescenti alla ricerca del proprio posto nel mondo, in una delicata età di passaggio. Vogliono incontrare il loro idolo, Elvis Presley, e portargli lo spartito di una canzone, Santa Lucia. Questo piccolo grande sogno è il mezzo attraverso il quale il protagonista cerca se stesso, l’ultima occasione prima di diventare grande ed essere costretto a lavorare. È il mezzo per diventare il primo a Udine in grado di fare qualcosa di straordinario: convincere Elvis a cantare in italiano, per uscire dal proprio destino segnato. Per il suo riscatto sociale, per la libertà, per la ricerca della felicità. Una felicità poi condivisa con l’amico fraterno Giampaolo, in un viaggio dove affronteranno pericoli, gelo, imprevisti e, in cui, in un batter d’occhio diventeranno grandi nel loro primo confronto con la morte. Elvis non è qui è anche, e soprattutto, un film sull’amicizia maschile, tema a me caro, che ho esplorato in diversi miei lavori con uno sguardo femminile, intimo e profondo e allo stesso tempo curioso e ironico. Anche i personaggi di questa storia sono personaggi di provincia, umili, poveri, destinati a essere dimenticati. Li salverà la sfrontatezza della loro età. Li salverà l’inquietudine del “morbìn”, quel bisogno di riscatto che li spinge verso il rock ’n’ roll, che negli anni del dopoguerra è l’espressione più alta della ribellione alla generazione precedente. Non sono personaggi con talenti particolari e non diventeranno degli eroi, ma riusciranno nella loro piccola grande impresa. Da quel momento in poi, la forza acquisita sarà il motore del loro futuro, pronti a spiccare il volo verso un destino irrimediabilmente rivoluzionato.