Autunno 1946. Erminia ed Edoardo, giovani sposi in cerca di un futuro lontano dalla miseria del dopoguerra, affrontano una traversata clandestina sulle montagne per raggiungere la Francia. Con lei incinta, si affidano a Volpe, una guida dall’aspetto fiero e selvatico. Lungo il sentiero la coppia viene intercettata da due soldati, che si avventano su Erminia. Edoardo cerca di difenderla, ma resta gravemente ferito. È Volpe a salvarli. I tre raggiungono un cerchio di antiche pietre, e lì, dalle ombre, emerge la Bestia, una creatura con zampe d'alce e corna nodose, che dilania Edoardo. Volpe fugge con Erminia, rivelandole infine il suo segreto: per anni ha sacrificato viandanti alla Bestia per proteggere i villaggi ai piedi della montagna. Ma di fronte alla vita che Erminia porta dentro di sé, qualcosa è cambiato. In un ultimo atto di riscatto, Volpe richiama la Bestia, attirandola verso di sé per permettere a Erminia di raggiungere il confine. Nella pianura, Erminia crolla in lacrime, mentre Volpe, ferita ma in piedi, la osserva dalla foresta, pronta a riprendere la sua lotta eterna con la Bestia.
Per me il cinema è sempre stato il mezzo attraverso cui possiamo esplorare mondi nascosti e creature fantastiche che esistono solo nella nostra immaginazione. Con Il Giorno della Bestia ho voluto creare un dark fantasy che affonda le sue radici in una storia vera, quella dei miei nonni paterni, che nel 1946 attraversarono il Moncenisio a piedi per raggiungere la Francia. Sono particolarmente affezionata a questo racconto, e ho deciso di trasformarlo in una fiaba cupa, mescolando realtà e fantasia.