Una giovane ragazza è nel periodo della pubertà, in conflitto con sé stessa e la sua infanzia. Nella sua nuova camera in soffitta viene incuriosita da una nicchia nel muro coperta da una tenda. Dentro la cavità abita una creatura che attrae la ragazza.

I due interagiscono in un rapporto silenzioso dove la creatura cerca di rubare il peluche della ragazza (ultimo idolo totemico della sua infanzia) cercando di comprarla con delle uova di cioccolato. Dal suo canto la ragazza prima ha un atteggiamento scontroso nei confronti della creatura, poi con diffidenza cede allo scambio: la ragazza abbandona il suo peluche in favore dei dolciumi.

Da questo momento la creatura può uscire dalla nicchia annullando il confinamento del “velo”, è un fantoccio nemesi del peluche che mutila il pupazzo e innesca il processo di crescita nella ragazza avvolgendola in un bozzolo con la stessa tenda che li divideva.

Durante la lotta per la sopravvivenza -ed evoluzione- ella ha delle visioni di come diventerebbe se uscisse dal bozzolo: la carnefice dei suoi peluche dandoli in pasto alla creatura. Quindi, alla fine, muore dentro il bozzolo.

Dall’infanzia alla maturità: la perdita del “fanciullino”, la perversione del Coniglio Pasquale che diventa portatore di un cambiamento terribile, doloroso e tremendamente indesiderato, eppure necessario e obbligatorio. 

AMBIENTAZIONE: La storia si svolge in un ambiente NON appartenente alla realtà in cui viviamo. Le azioni si svolgono in una “Landia altra” un mondo fiabesco intriso di orrido realismo magico dove il surreale non necessita chiarimenti.

PER IL LETTORE: La storia vuole raccontare la perdita dell’infanzia e la caduta degli idoli totemici del fanciullo (cuscino, coperte, pupazzo), essi vengono distorti nella perturbazione onirica del passaggio di età. Si vuole proporre una visione traumatica e disturbante del processo di crescita (un racconto di formazione tremendamente sbagliato). Una visione pessimistica della pubertà, il dramma della crescita. 

Il cortometraggio vuole proseguire con la tradizione di Alice Liddel, Dorothy Gale, Wendy Darling e Coraline Jones: fanciulle che attraverso avventure (anche tremendamente avverse) seguono una metamorfosi: devono crescere!

Sceneggiatura
Fotografia
Matteo Nisticò (D.O.P); Marco Costantini (Camera operator).
Scenografia
Francesa Lio (Assistant to art department coordinator); Adele Busso (Laboratory technician and property master); Elisabetta Ajanì (Art department coordinator); Marco Trucco (Additional property master and constructor); Valentina Fusaroli (Production design concept).
Costumi
Ermelinda Giacchi (Costume designer)
Musica originale
Truccatori e parrucchieri
Ermelinda Giacchi (M.U.A)
Interpreti

Sara Santin (protagonista), Roberto Rastelli (il fantoccio)

Produzione
Albertina Produzioni
con il sostegno di Film Commission Torino Piemonte
Collaborazione alla sceneggiatura
Andrea Balzola e Alberto Ausoni
Ultimo aggiornamento: 07 Novembre 2024