La vita e l’esperienza artistica di Franco Fontana, fotografo conosciuto in tutto il mondo, in occasione del suo novantesimo compleanno. Il racconto si articola fra le sue immagini e quelle della storia dell’arte, per realizzare un film completo sulla sua opera. Un maestro del colore che ha reso visibile l’invisibile, con passione, amore e coraggio, con umiltà e tempo per capire che quello che si fotografa è una riproduzione di noi stessi. Il racconto si sviluppa cercando le corrispondenze con artisti contemporanei come Richter, Rothko, Hopper, Kandinsky, Mondrian, con cui il lavoro di Fontana si interfaccia fra cultura hippy e Pop e con riferimenti agli impressionisti Seurat e Manet. La calda voce di Fontana e la sua presenza saranno il filo conduttore del film, insieme a testimoni di rilievo, curatori, colleghi e allievi legati alle fasi più importanti della sua carriera. In Piemonte incontreremo il gallerista storico Valerio Tazzetti e la collezionista Francesca Lavazza.
Gli intenti del film si ampliano nella fotografia di Fontana e nella chiave inedita della lettura delle sue immagini, al di fuori dei canoni tradizionali della storia e della critica fotografica, con lo sguardo alle arti visive contemporanee. Il suo lavoro nasconde riferimenti alla pittura, alla scultura, alla cinematografia, a musica e letteratura, si avvale di stili che vanno dalle avanguardie all’Impressionismo, dalla Pop Art alla Land Art. Il documentario rispecchia il rapporto tra realtà e astrazione di Fontana: raccontare l’uomo e la sua ricerca stilistica e artistica, indagando il rapporto tra individuo e arte, in un mondo che sempre di più tende a memorizzare, quindi a fotografare, qualsiasi momento senza un processo creativo; inserire Fontana nel contesto dell’arte contemporanea, con i paesaggi, le città e i corpi che diventano spazi mentali ed interiori. Un lavoro di riduzione ed eliminazione del superfluo che Fontana attua, che il film rispetterà.