Carlotta e Alis sono due amiche. Non riescono più a vivere una quotidianità normale perché sono convinte che restino pochi anni per affrontare la crisi climatica. Per questo hanno rinunciato alla carriera e a qualche affetto, ma sono disposte anche a rinunciare a un bene più prezioso, la libertà: sono così diventate attiviste di "Ultima Generazione". Un movimento di giovani attivisti attivo in tutta Europa e noto per le azioni dimostrative che mette in atto. Per molti sono “quelle che imbrattano le opere d’arte e bloccano le strade”, ma per Martina, la regista, sono molto di più: amiche e coinquiline…una famiglia a tutte gli effetti. È difficile stare a guardare mentre si incatenano per bloccare una strada o versano del liquido nero nella fontana di Trevi. È difficile non intervenire quando le persone le insultano o la polizia le trascina via. Ma nonostante la comprensione delle motivazioni che spingono le sue amiche all’azione, la regista non è in grado di fare quello che fanno loro. A volte ne parlano, altre volte semplicemente Martina resta in ascolto e osserva un pezzo di storia correre di fronte ai propri occhi. Una storia di scelte, di privazioni e responsabilità.
Essere attivisti comporta delle scelte ma anche delle privazioni. A cosa sono disposti a rinunciare questi ragazzi che mettono in gioco la propria libertà per un ideale? È difficile accettare il modo in cui manifestano il proprio dissenso, interrompendo eventi pubblici, bloccando strade o versando vernice sui monumenti. Questo racconto ci permette di conoscere dall’interno le dinamiche, il linguaggio, i modi di agire di questi giovani che sembrano disposti a tutto in nome della salvaguardia di un pianeta che si sono trovati in eredità dalle generazioni precedenti. Uno sguardo inedito e dietro le quinte per comprenderli invece che giudicarli a priori. Attraverso il percorso personale delle due protagoniste questo film intende “umanizzare” il tema dell’attivismo ambientale, riportando cioè alla dimensione personale un dibattito su cui l’opinione pubblica è già ampiamente polarizzata. Attraverso l’empatia generata dal racconto delle due storie personali vediamo possibile un cambiamento nell’attitudine nei confronti di questo complesso segmento sociale. Tramite una campagna impact è anche possibile un ripensamento delle politiche legate al cambiamento climatico.