In un prossimo, ma molto prossimo futuro chi vorrà farsi curare dovrà avere grandi possibilità economiche. Ma di converso, chi vorrà diventare medico dovrà, oltre una Laurea e un corso di specializzazione, frequentare un tirocinio di trenta giorni durante i quali soffrirà in prima persona tutti i dolori e le sofferenze riconducibili alla specialità prescelta. Questo però permetterà, a chi riesce a sopravvivere, a entrare in una cerchia di pochi eletti che avrà il dono della Cura. Luca Astolfi, il protagonista, un giovane venticinquenne ambizioso e poco propenso ad ascoltare il prossimo, dopo un ottimo corso di studi sceglie come tirocinio: Geriatria. Una specialità a detta del suo mentore poco invasiva, poco rischiosa e con tante possibilità di arricchirsi. Inizia cosi a fare il suo tirocinio, presso la Clinica Universitaria della sua città, entrando in un vero e proprio tunnel di orrore e sofferenza. Ma ne vale poi la pena?

Il progetto è il risultato di dodici anni di sofferenza. Un lungo lasso di tempo che ha permesso di scrivere una storia paradossale, sarcastica, cruda che ha però un’autenticità profonda. L’intento è quello di raccontare il disagio che il malato vive che va oltre la sofferenza a cui è già afflitto. L’idea del film parte da un paradosso che può essere preso in considerazione in due modi: uno slapstick che mette a soqquadro il politically correct, o un’attenta critica al mondo del “malato” visto come un oggetto e non come una persona che soffre e la cui sofferenza è messa in secondo piano. La fiction permette di varcare ogni limite: il paradosso usato nel film è lo strumento più che mai utile per strizzare l’occhio alla realtà ma allo stesso tempo permette di andare oltre senza giudizi o moralismi. Il paradosso è usato in questo caso per stimolare una riflessione sul tema del dolore e della situazione che i malati vivono quotidianamente. Non una denuncia, ma bensì un’analisi ferma che può e deve sviluppare un dibattito costruttivo.

Soggetto
Sceneggiatura
Max Chicco, Simona Rapello
Fotografia
Juan Rolando
Montaggio
Raoul Dalboni, Bruno Ugioli
Musica originale
Claudio Vernetti
Suono
Concetta Pistorio
Truccatori e parrucchieri
Simona Scalise
Altri credits

Giuseppe Perotti per Novarolfilm (Posproduzione Audio); Inverno Workshop (Scenografie); Domenico Bruzzese (fotografo di scena); 

Interpreti

Simone Zanetti, Guido Ruffa, Margherita Fumero, Angelica Furlato, Grazia Perlo, Stefano Zanoli, Gigi Colasanto.

Direttore di produzione
Valentina Gabriele
Organizzatore generale
Valentina Gabriele
Produzione esecutiva
Produttore
Simona Rapello
Ultimo aggiornamento: 17 Settembre 2024