Willie Peyote si definisce “nichilista, torinese e disoccupato perchè dire cantautore fa subito festa dell'unità e dire rapper fa subito bimbominkia”. Un ritratto caleidoscopico dell’artista attraverso la sua quotidianità. Fatta di musica, di amicizie, incontri, pensieri e prese di posizioni scomode. Nella sua Torino che vive con un amore reciproco. Un film intimo, non celebrativo, che rappresenta un modo autentico e coerente di stare nello showbusiness. Una speranza che è già gioia per i giovani fan.
Con questo film si vuole raccontare in primis l’artista, rapper e cantante Willie Peyote. L’aspetto interessante è che Willie è un autore, che nelle sue canzoni esprime idee, concetti, affronta tematiche contemporanee e spinose. Il suo essere artista è concepito con la consapevolezza di essere un soggetto sotto i riflettori all’interno di un contesto dove spesso esporre le proprie idee fa paura. Fa paura per le reazioni sui social, sui media e anche sul proprio pubblico. E fa paura anche per la propria carriera. Un film su Willie è un film sullo stare al mondo in quanto cantante, uno sguardo intimo su un pensiero che inevitabilmente si trasforma magicamente in canzone. È il ritratto di un outsider di successo, non di un beautiful loser. Willie piace e ha successo, e in un mare di musica vuota o peggio, con messaggi inaccettabili, è un film di speranza rivolto soprattutto ai giovani, quelli che in migliaia si accalcano sotto il suo palco in tutta Italia.