Versanti è un viaggio alla scoperta di un’Italia sotterranea, invisibile, lontana dalle narrazioni correnti. I protagonisti di questa immersione sono persone che lottano, nelle loro piccole comunità locali, per la sopravvivenza di alcune espressioni musicali di tradizione orale, controcorrente rispetto ad una omologazione culturale generale sempre più forte. Giovani ragazze di origine arbëreshë, anziani pastori e appassionati ricercatori sono i volti e le storie che costituiscono l’ossatura e il sentimento di questo percorso epico e frammentato, alle prese con i canti polivocali di alcune zone interstiziali del nostro territorio, ma anche con la costruzione di strumenti antichi e l’utilizzo di cosiddetti strumenti effimeri, linguaggi che affondano le radici nel profondo della cultura popolare.
Il progetto documentario Versanti s’inscrive perfettamente nella linea di grandi “documentari di creazione” che, attraverso l’indagine tematica, mettono in mostra l’originalità della narrazione e in evidenza lo stile e la qualità registica, che trasformano la narrazione in “poesia visiva”. Il film vuole essere interpretato e sviluppato come un viaggio costruito su “cinque movimenti” essenziali dell’esistenza dell’essere umano fin dalla sua comparsa sulla Terra. Il suono, prima della musica (che altro non è che la materia disciplinante il suono) a rappresentare uno dei primi gesti creativi dell’essere umano, insieme al disegno e prima ancora della scrittura. Il percorso che i registi ci invitano a condividere affonda nelle radici ancestrali della storia del nostro Paese, ricchissimo di tradizioni, spesso dimenticate e quando riscoperte sorprendenti, affascinanti, soprattutto per la scoperta delle donne e degli uomini che vi sono dietro.