La val Grande, l’area selvaggia più grande d'Italia, ha ospitato per oltre 15 anni, Gianfranco Bonaldo, per tutti Gianfry, l’eremita scalzo. Dopo la sua morte, causata da avvelenamento da stricnina, viene ritrovata una telecamera con cui aveva filmato la sua vita selvatica, sognando di raccontarla in un film. A partire da questo prezioso materiale il documentario vuole ricostruire la sua vita a partire da un'infanzia dura e difficile, fino ai giorni da eremita, trovando il suo riscatto e la sua pace tra i torrenti, le rocce, i boschi che Gianfry ha chiamato casa, quando ha scelto di donare una seconda possibilità al bambino che non aveva mai potuto essere.
Quella di Gianfranco Bonaldo, è la storia di una vita eccentrica vissuta in un luogo selvaggio, ma anche la storia di una riappacificazione con un passato difficile. Gianfry, infatti, contro ogni aspettativa, ha saputo reagire alle violenze cui è stato esposto trovando la sua seconda possibilità nel luogo più selvaggio. La solitudine, la fatica, il silenzio, la natura sono gli elementi di una storia che sconfina nella leggenda; grazie alle immagini che lui stesso ha filmato e le testimonianze di chi l’ha conosciuto cercheremo di ricostruire il suo percorso alla ricerca della libertà: quella libertà che si prova negli spazi sconfinati della natura selvaggia, ma anche quella che affranca da un passato di violenza e che permette di evadere dagli schemi imposti dalla società.