Nel 2024 saranno passati 120 anni da quel primo treno che, partito dalla Sicilia Orientale, viaggiava verso Lourdes, tra i più importanti luoghi d’apparizione mariani nell’universo cattolico. Un viaggio lungo quasi 50 ore di un treno bianco che ancora oggi risale lo Stivale e “carica”, regione dopo regione, malati e pellegrini portatori di speranze e sofferenze. E se forse un tempo era il mezzo più economico o addirittura l’unico, ora chi sceglie di intraprendere questo viaggio lo fa per ragioni diverse, cercando un tempo diverso. Perché si decide quindi di percorrere questa via crucis sui binari? Proveremo a rispondere raccogliendo le storie degli abitanti del treno. Approfittando del pellegrinaggio verso Lourdes, questo film vuole anche essere un viaggio attraverso l’Italia. Una carrellata di volti, dialetti e paesaggi che si mescolano in un unicum accomunato dallo stesso desiderio: raggiungere la terra promessa e ricongiungersi con la propria Madre.

C’è solo un problema: quest’anno potrebbe essere l’ultimo.

Il dolore non è mai stato materia facile. Si conviene che il mito, così come la filosofia e la religione, siano nate anche per rispondere a questo quesito: come mai c’è dato di soffrire? La matrice cattolica di questo viaggio - organizzato da Unitalsi, associazione di stampo religioso e sociale - ci ricorda come dolore e sofferenza siano una parte fondamentale del cammino di purificazione e incontro con Dio. Mentre per certa filosofia il dolore rompe l’ordine armonioso dell’esistenza, nel Cristianesimo siamo di fronte ad un cambiamento totale di paradigma. Il modello di vita è il Cristo sofferente, e la sua Passione assume una funzione salvifica. Il problema allora non è più liberarsi del dolore, ma accettarlo come strumento di redenzione. La scelta di viaggiare in treno può forse essere letta sotto questa luce: il treno rappresenta il mezzo che permette ai pellegrini di purificarsi tramite il sacrificio del viaggio prima di inginocchiarsi di fronte alla Madonna di Lourdes.

Regia
Valerio Filardo
Soggetto
Valerio Filardo
Sceneggiatura
Valerio Filardo, Fabio Bonfanti
Musica originale
Luca Macaluso
Altri credits

Daniele Gaglianone (Supervisione artistica); Simonluca Chio (Assistente operatore); Federica Nisi (Coordinatrice di produzione)

Interpreti

Domenico Modafferi

Organizzatore generale
Gabriella Manfrè
Produttore
Mattia Puleo, Gabriella Manfrè
Produzione
Cinefonie, Invisibile Film, Webreak
con il sostegno di Film Commission Torino Piemonte - Piemonte Doc Film Fund - sviluppo giugno 2023 - produzione giugno 2024
Ultimo aggiornamento: 20 Settembre 2024