Tentando di fuggire da un orfanotrofio, Marilì stringe amicizia con Ting, una sinistra creatura nata dal trauma della Prima guerra mondiale. Riunendosi con suo padre, ufficiale medico disertore, Marilì scoprirà le malvagie intenzioni di Ting e per salvare la sua famiglia dovrà confrontarsi con le sue scelte e liberarsi dalla mostruosa influenza del suo nuovo “amico”.
L’obiettivo di Ting è quello di raccontare un’inquietante storia di formazione con elementi horror, ambientata sullo sfondo dell'Italia settentrionale del 1918, devastata dalla Prima guerra mondiale e prossima all’apice della pandemia di influenza spagnola. Marilì, la nostra protagonista, è un esempio di resilienza a fronte delle avversità e durante il corso della storia intraprenderà un viaggio fatto di perdite e scoperte che la porteranno ad una profonda trasformazione, da ragazza adolescente a donna adulta.
I traumi devastanti provocati dalla guerra e dalla pandemia sono al centro della scena e per Marilì assumono una forma fisica e tangibile nel personaggio di Ting, un’entità mostruosa ma seducente, nata dalle lettere dal fronte scritte da suo padre. Ting simboleggia il dolore e la rabbia inespressa di Marilì, una manifestazione del suo conflitto interiore scatenato dal trauma. Per l’utilizzo di elementi fantastici e d’orrore all'interno di un contesto storico, ci ispiriamo al lavoro di autori e registi come Stephen King, Guillermo del Toro e John Carpenter che nelle loro opere hanno saputo fondere realtà e finzione, spesso con risultati inattesi e memorabili.
In sintesi, Ting è una riflessione sulla sopravvivenza, sulla perdita e sul passaggio all’età adulta ambientata in un periodo storico drammatico e complesso. Un inquietante dramma di formazione che ci ricorda che anche nei tempi più bui, lo spirito umano è capace di resistere anche a fronte delle sfide più difficili.