Terremoto è un bambino come gli altri, ma nel suo caschetto biondo e nei suoi 6 anni, ha ancora difficoltà a trattenere i suoi impulsi più profondi. Questo soprannome gli è stato affibbiato dalla sua maestra proprio perché a volte, sembra esplodere come il fenomeno tellurico. Senza preavviso travolge il mondo che ha attorno. Proprio la metafora del terremoto, come evento naturale, ci accompagnerà in un parallelismo nel raccontare i suoi sentimenti: quello che avviene prima del sisma, come si manifesta la scossa e quello che lascia dopo la sua venuta. Andremo sotto terra fin nel profondo dell’animo per capire come sono fatte e da dove vengono queste pulsioni primordiali. Un viaggio che cerca di approfondire questo momento di crescita fondamentale in cui i bambini cercano di trasformare le loro pulsioni istintive in sentimenti codificati e comprensibili a tutti. Terremoto fatica più degli altri a canalizzare la sua traboccante energia e questa è la sua storia.
Cos’è quest’energia brutale che non si riesce a trattenere? Cosa succede nella mente di un bambino quando la profondità del suo animo è scossa? C’è una parte dell’infanzia in cui la nostra sfera emotiva è ancora in costruzione. Con questo cortometraggio voglio proprio raccontare questo momento in cui si cerca di trovare un canale per codificare le pulsioni che sembrano impadronirsi di noi. Con occhio da osservatore imparziale voglio raccontare la storia di un bambino che fatica nel trovare il modo di gestirle utilizzando la metafora del terremoto. Una forza primordiale che viene dal profondo e che esplode all’interno della terra senza preavviso, invisibile agli occhi di chi osserva dall’esterno. L’animazione è il mezzo perfetto per rappresentare tutto questo. Ci permetterà di compiere un viaggio che include sia il mondo del bambino sia il mondo astratto e profondo delle emozioni. Un corto che ci mette al fianco del protagonista nella dolorosa acquisizione del proprio carattere.