In un tempo sospeso, il Museo Storico Etnografico di Villa Caccia diventa palcoscenico e spettatore delle arti performative del Teatro della Caduta, fra danza, prosa e improvvisazione.
Nei miei lavori di screendance/videoperformance l’elemento ricorrente è la centralità espressiva del corpo in movimento in relazione con lo spazio. Ogni ambiente influisce sulla creazione: è un contenitore da cui il corpo non può scindersi, ma con cui può creare una connessione emotiva, oltre che fisica.
Partendo dal valore iconico di Villa Caccia e dalla sua funzione di scrigno della memoria, “Io guardo te” ricerca nuove geometrie, per aggiungere un livello di bellezza.