Come può un uomo cambiare il mondo che ha intorno? È l'arte uno degli strumenti più importanti che l'essere umano ha per cambiare il pensiero, per muovere ciò che sembra sedimentato, statuario, una realtà pietrificata. In IO|OI, con un gioco di scambi e riflessi, l'uomo e la sua creazione danzano insieme all'interno di una cattedrale post-industriale. In un gioco di ruoli l'opera d'arte e il suo creatore si guidano un passo dopo l'altro scambiandosi le parti e lasciandosi dietro più domande che risposte, una su tutte: siamo il creato o il creatore?
Nel momento in cui un uomo, un artista, crea un'opera d'arte (una scultura, un quadro, un monumento etc.) sta al contempo producendo un potenziale ordigno culturale, un oggetto che andrà a influenzare il pensiero e la società. Pensiamo ad esempio alle opere di Leonardo o Modigliani o Pollock, la loro deflagrazione non si ferma semplicemente alla forza estetica, ma traccia un solco nella determinazione delle future espressioni artistiche e culturali. Queste opere minano le certezze e amplificano i dubbi degli uomini, ne modificano le decisioni e le traiettorie. In termini performativi crediamo che il concetto possa essere rappresentato dal meccanismo della personificazione dell'opera d'arte: una statua che prende vita mossa dalla danza di un uomo - l'uomo che modella la cultura - ma a sua volta anche l'uomo è mosso dall'opera d'arte - la cultura che influenza. La domanda che ci si pone è: "è l'uomo a determinare la cultura o è la cultura a determinare l'uomo?"
Nel processo di realizzazione, questo breve film non si è fermato al solo utilizzo di nuove tecnologie come la motion capture, ma ci si è spesso interrogati su di esse e sul valore culturale che possono aggiungere all'opera audiovisiva, oggi.