La sedicenne Ada e suo fratello gemello Livio sono costre4 per legge a ripagare i debiti del fallimento della loro famiglia lavorando per lo Stato. Ada riesce a scappare tradendo così Livio, lasciato solo con la pesante eredità. Incontra altri fuggiaschi come lei e si nasconde in un'area portuale dimenticata nei sobborghi della città. Tormentata dal senso di colpa, Ada dovrà scegliere se continuare a inseguire la libertà o perdere quel poco che le resta pur di ritrovare l’amato fratello.
Ada è una ragazza di sedici la cui vita viene travolta dal fallimento della propria famiglia. Il riferimento, simbolicamente, è ad Amerika (Il disperso), romanzo incompiuto di Kafka.
Il film si colloca come ultimo capitolo di una trilogia sull’adolescenza: un percorso in tre atti ognuno volto a raccontare il modo in cui un adolescente affronta il mondo creato dalla generazione precedente, attraverso un ruolo che lo vede improvvisamente protagonista nella costruzione del proprio futuro ma dove la sua libertà d’azione si deve costantemente piegare alle istanze della società.
Amerika nasce dalla rielaborazione di una vicenda personale legata al fallimento della mia famiglia e da un fatto recente di cronaca che intitolava Figli dati in pegno agli usurai per lavorare in nero e pagare i debiti della famiglia, nuova pratica di estinzione del prestito che alcuni usurai utilizzavano per ottenere un controllo perpetuo sul credito.“Sono i figli a pagare per le loro famiglie...” riportava di seguito.
La storia di Amerika, è una storia che appartiene al nostro tempo, è una riflessione sull’eredità e sulla società che stiamo costruendo e mette in luce ciò che ci si immagina possa accadere a queste nuove generazioni qui rappresentate dai figli, ai quali si chiederà conto degli errori commessi da chi li ha preceduti.
Con Amerika, mi interessa costruire una visione alterata del mondo perché questo procedimento di scarto, mi permette di esacerbare, evidenziandole, alcune dinamiche e temi della società in cui viviamo. L’ambizione dell’opera è quella di comporre un mondo inventato, ambientandolo in una realtà che visivamente lo spettatore possa riconoscere. Il processo qui messo in atto è quello che potremmo definire di realismo fantascientifico. Le dinamiche interne al mondo di Amerika non sono all’opposto di quelle che regolano la nostra società ma se ne discostano di poco, collocando il film pertanto non in un futuro prossimo, ma in un presente alterato.