Alessandra si sente come Gulliver: un gigante in mezzo ai lillipuziani. È più alta e più grande dei suoi compagni e, secondo la Weight Watchers, dovrebbe perdere otto chili. Sono tante le cose che dovrebbe: smetterla di indossare solo salopette, smetterla di importunare la sua compagna di banco di cui è perdutamente innamorata, smetterla di passare i pomeriggi a giocare a flipper e a mangiare dolci di nascosto. Ma la soluzione che trova, ovvero innamorarsi di una ragazza di terza media che la inizia alla musica di David Bowie e al mito di Cristiana F e dei ragazzi dello zoo di Berlino, non sembra essere molto funzionale. Alessandra non lo sa, ma in fondo le ragazze che le piacciono somigliano a sua madre: belle, eleganti e maledettamente sicure di sé, sono il modello femminile a cui lei non somiglierà mai. Ale è più simile a suo padre: scanzonato, avventuroso, amante del flipper, ma siccome negli anni Ottanta un uomo vero non deve chiedere mai, presto anche lui comincerà a dedicarsi alla carriera, allo status symbol e al conformismo più sfrenato. Alessandra si ritrova sola in un villaggio residenziale torinese abitato da gang di paninari dediti al bullismo e che trovano in lei (cicciona, sempre in salopette, perdipiù lesbica) il loro bersaglio preferito. Per fortuna c’è Dario, il suo compagno di banco, un bambino con il caschetto biondo e il cravattino che sa tutto di scienze naturali e che la aiuta a capire meglio il mondo facendole un sacco di esempi sul mondo animale. E per fortuna c’è anche Frida, il cucciolo di cane che i genitori le hanno regalato per farla sentire meno sola. Ma Frida è esattamente come Ale: ribelle, indomita, e pronta a gettarsi sotto alle macchine per seguire le ombre degli uccelli proiettate al suolo. Chi le insegnerà a prendersi del suo cane? E chi insegnerà alla madre di Ale a prendersi cura di sua figlia?  Una tragicomica epopea che porterà Alessandra ad appropriarsi delle sue risorse e a scoprire che non è così sola come pensa. 

Lo spettatore non potrà fare a meno di stare sempre un po’ in apprensione e di affezionarsi a questo Gianburrasca sentimentale.

Regia
Letizia Lamartire
Soggetto
Francesca Staasch, Federica Tuzi
Sceneggiatura
Francesca Staasch, Federica Tuzi
Altri credits

Mara Cereda (Responsabile sviluppo)

Produttore
Costanza Coldagelli
Produzione
Matrioska
con il sostegno di Film Commission Torino Piemonte - Piemonte Film Tv Development Fund - giugno 2021
Ultimo aggiornamento: 30 Settembre 2023