Sono passati più di sei anni dall’abbattimento dell’orso M13. Era il 19 febbraio del 2013. Quei mesi di processo hanno avuto risonanza anche al di fuori dei confini svizzeri, descrivendo il paese di Poschiavo e la sua valle come un nuovo Far West. La comunità è sprofondata nel caos. Si sono create profonde divisioni interne: rapporti e amicizie rovinate, fazioni pro e contro, confusione, delirio e battaglie legali. Ora la ferita di quella vicenda è ancora palpabile sui volti della gente. Qualcuno ne porta ancora i segni. Non èfacile razionalizzare ciò che è accaduto. L’emotività è ancora molto alta. Parlare di M13 significa azzerare lo spazio e il tempo. Si torna subito là. Il paese di Poschiavo e l’intera valle vivono in uno stato di apparente tranquillità, in una condizione di pace ansiosa. Sanno che basterebbe poco per ripiombare nel disordine. Un altro orso, addirittura i lupi potrebbero arrivare. E comincerebbe tutto da capo. Livio, Arturo, Paola, Daniele, Diego e Emina sono i protagonisti di questo racconto. Sei storie che riflettono sulla delicata convivenza tra uomo e orso. Livio e Arturo sono i due guardiacaccia che hanno avuto l’ingrato e fascinoso compito di accompagnare M13 fino alla morte. Paola è un’albergatrice che ha visto cambiare le sorti della sua attività dopo essere stata investita dall’orso. Daniele è un ingegnere agronomo, un pensiero illuminato, un’idea controcorrente. Aveva previsto tutto. Non è mai stato ascoltato. Diego è un allevatore, la vittima per eccellenza del caos folle che si è abbattuto sulla comunità. Infine Emina, l’adolescente rincorsa da M13 sulle rive del lago, che ne ha sancito la fine. Con loro ripercorriamo le fasi del processo. Ci rivelano il contatto diretto avuto con l’orso e le successive conseguenze emotive e pratiche. Le loro sono storie di fallimenti, riscatti, depressioni, delusioni, fascinazione e opportunità che testimoniano della fragilità e della nudità dell’uomo di fronte a un evento straordinario.

Nel 2015 ho realizzato il documentario Storie di uomini e lupi, un film che è stato fondamentale per ragionare su M13. Storie di uomini e lupi è un’indagine quasi da reportage sull’arco Alpino occidentale muovendosi dalla Liguria, al Piemonte, alla Valle d’Aosta e in Francia, percorrendo centinaia di chilometri tra le montagne. È un film corale, costruito sulla testimonianza di molti personaggi il cui punto di vista sulla vicenda fa emergere il rapporto pieno di ambiguità e paradossi tra l’uomo e il lupo. In uno di questi incontri, ho tastato con mano fino a dove può spingersi l’assurdità umana e quale sia il potere della manipolazione digitale. Questo spunto così forte mi ha indotto a continuare questa ricerca sulle montagne e individuare un paese che avesse vissuto un caso analogo. In quegli stessi anni si parlava della situazione critica della Svizzera, braccata della presunta invasione degli orsi. A far scalpore, era stata la notizia che un orso era stato abbattuto. Aveva suscitato enormi polemiche, anche perché in Italia non sarebbe stato possibile adottare una soluzione del genere. Ho trovato Poschiavo e l’orso M13.

Regia
Alessandro Abba Legnazzi
Soggetto
Alessandro Abba Legnazzi
Sceneggiatura
Alessandro Abba Legnazzi
Fotografia
Patrick Tresch
Montaggio
Enrico Giovannone; Morena Terranova (assistente al montaggio)
Musica originale
Altri credits

Imago VFX (Post-produzione video)

Interpreti

Pietro Casella, Francesco Lattarulo

Produzione esecutiva
Vittoria Fiumi
Produttore
Vittoria Fiume, Alessandro Carroli
Co-produttore
RSI - RTR
Produzione
con il sostegno di Film Commission Torino Piemonte - Piemonte Doc Film Fund - produzione dicembre 2020 e del MIC - Sostegno Selettivo Coproduzioni Minoritarie
Ultimo aggiornamento: 06 Ottobre 2023