"Trasmetti un sogno e vivrai negli occhi di chi saprà coltivarlo"
Un metronomo detta il suo ritmo alle giovani allieve di un'accademia di danza. Cinzia, che tempo addietro è stata una etoile che ha mietuto successi sia in Italia che all'estero, ora insegna la sua arte proprio in quell'accademia. Fra le piccole ballerine spicca l'adorata Viola, sua figlia.
Ma proprio durante una lezione la donna si sente male e crolla in terra, dinanzi allo sguardo attonito e impaurito di Viola. Accompagnata dal marito Manuel a fare degli accertamenti, Cinzia viene messa a parte da un medico di una verità difficile da accettare: le analisi hanno appurato che è affetta da una grave malattia degenerativa.
La donna piomba nello sconforto. In un andirivieni fra presente e passato, assistiamo a situazioni felici alternate a momenti bui, in cui la donna vive in preda a depressione e scoramento. Come un puzzle i cui tasselli si incastrano con lo svolgimento del racconto, la vicenda assume i suoi contorni via via più nitidi e chiari agli occhi dello spettatore, in un crescendo di emozioni e di ritmo.