Attraverso l’incredibile storia d’amore tra un’ebrea russa e un ufficiale italiano, il racconto di un episodio sconosciuto della Seconda guerra mondiale. Tra giugno 1940 e settembre 1943 l’esercito italiano occupa diversi dipartimenti francesi. In poco tempo gli ebrei dell’Europa centrale affluiscono nella zona italiana in cui si sentono più al sicuro. È un rifugio al riparo dai Tedeschi e da Vichy. Circa un migliaio di loro arriva a Saint-Martin-Vésubie, nelle Alpi Marittime, e vengono condannati agli arresti domiciliari dalle autorità italiane. Improvvisamente in questo villaggio di montagna si parla russo, rumeno, polacco o yiddish. Nelle baite si improvvisano una scuola e una sinagoga, di notte si balla nei fienili dopo il coprifuoco, si fa il bagno nei laghi di montagna, si studia, si raccolgono frutti e funghi, si fa teatro o boxe. E ci si innamora… Protetta dai soldati italiani, questa piccola comunità ebraica riesce a scampare alle deportazioni naziste, fino all’armistizio quando tutto cambia…
Il film è un racconto appassionato che unisce storia intima e Grande Storia per ricostruire un toccante momento di fratellanza tra popoli in guerra. Questa storia è raccontata con grande sensibilità dalla regista Audrey Gordon, la cui famiglia fu direttamente coinvolta nelle vicende rappresentate. La particolarità di questa vicenda è occasione per un progetto congiunto tra Italia e Francia che coinvolge una co-produzione tra i due servizi pubblici: RAI, con la nuova Direzione Produzione Documentari e France Télévision.