Nel 1986 Rita Levi-Montalcini riceve il premio Nobel, il più alto tra i tanti riconoscimenti venuti a coronare una lunghissima carriera di scienziata. E tuttavia la sua soddisfazione non è completa. Qualcosa manca, qualcosa di decisivo. La scoperta per la quale ha conseguito il Nobel, avvenuta intorno alla metà degli anni ’50, aveva acceso in lei e nella comunità scientifica nuove speranze di cura.
Rita era riuscita a individuare e isolare il Nerve Growth Factor (NGF), il Santo Graal delle neuroscienze, l’elemento fino ad allora sconosciuto che permette alle fibre nervose di rigenerarsi. Alla speranza però avevano fatto seguito anni di delusioni. Per quanti sforzi fossero stati compiuti nei più importanti laboratori del mondo, l’NGF non aveva avuto applicazioni cliniche. Per Rita era stato uno smacco enorme.
La partita tra Rita e il Nerve Growth Factor si riapre quando la scienziata si imbatte in Elena, una giovane violinista che rischia di diventare cieca a causa di una rara patologia della cornea di origine neurologica.
Il suo collaboratore storico, Franco, in segreto sta già conducendo degli esperimenti sulle possibili applicazioni della sua scoperta alle malattie della vista, ma la prima reazione di Rita è negativa. Di cure a base di NGF non vuole più sentir parlare: sono state troppe le delusioni in passato e sarebbe da irresponsabili suscitare speranze di guarigione quando non ne esistono.
I timori di fallire di nuovo cedono quando Rita va a trovare Elena, che sa di diventare cieca e fatica ad accettare il suo destino. Il dramma di Elena pone Rita di fronte a una scelta drammatica: rifugiarsi nella fama o rimettersi in gioco, accettando il rischio di un fallimento?
Rita sceglie di raccogliere la sfida e fare tutto il possibile perché la piccola Elena possa tornare a vedere. Torna in laboratorio, insieme a Franco e a un giovane oculista, Lamberti. Per giorni e notti, insieme ai suoi collaboratori, non stacca gli occhi dal microscopio e intanto ripercorre freneticamente tutti i dossier relativi alle ricerche compiute in passato, nella speranza di trovare un elemento trascurato o un errore.
L’obiettivo sembra, infine, raggiunto: il Nerve Growth Factor viene sintetizzato sotto forma di collirio.
È Rita stessa a portarlo a Elena e ad assisterla nei giorni in cui, con gli occhi bendati, attende di sapere se potrà tornare a vedere. Ecco, il momento di togliere le bende è arrivato. Tutta la vita di Rita è in gioco.

“Riuscirò  a  ‘raccontare’,  senza  farne  una  biografia,  un  personaggio  enorme  e  complesso  come  Rita Levi-Montalcini avendo solo 100 minuti a disposizione?”
“Sarò in grado di evitare la terribile trappola  della  banalissima  cristallizzazione  santificatoria e istituzionale  della  donna  sola,  eroica,  con l’aureola che, in un mondo maschile, arriva predestinata come Giovanna d’Arco al traguardo del Nobel?”
Sono domande che mi accompagnano e ‘tormentano’ fin dal primo giorno in cui noi sceneggiatori ci siamo trovati per capire come scrivere il film e che forse mi abbandoneranno solo dopo la prima proiezione  pubblica.  Dico  forse,  perché  è  estremamente  probabile  che  il  ‘contatto’  con  il  grande  pubblico  mi  faccia  scoprire  ‘errori’  e/o  ‘mancanze’  delle  quali  fino  a  quel  momento  non  ho  avuto  consapevolezza.
Scrivere questo film è stato un percorso molto complesso e articolato, fatto di ripetute letture di tutti i libri scritti da Rita Levi-Montalcini, ricerche e selezioni di materiali d’archivio e visione di moltissimi filmati con sue dichiarazioni per noi determinanti, che ci hanno consentito di  affrontare  quest’impresa  nel  modo  più  documentato  possibile.
Un  apporto creativo, per me significativo è stata la presenza di Monica Zapelli, la co-sceneggiatrice che ha contribuito ad ‘esplorare’ e mettere su carta l’universo emotivo, psicologico, comportamentale e umano della nostra protagonista femminile. Ma la complessità era dovuta anche al  fatto  che  non  dovevamo  solo  affrontare  un  personaggio  planetario  come Rita Levi-Montalcini ma anche i suoi collaboratori più stretti, e primo  fra  tutti  il suo  Maestro,  il  suo  mentore,  il  Professor  Giuseppe  Levi, il  padre della scrittrice Natalia Ginzburg, l’uomo che, all’Università di Torino,  ha  fatto  da ‘levatrice’  a  ben  tre  premi  Nobel  Italiani: Luria,  Dulbecco e Montalcini.
Risolutiva e preziosissima è stata la presenza di attori straordinari come Elena Sofia Ricci, quotidianamente sottoposta ad un invecchiamento  di  oltre  quattro  ore  frutto  di  intere  giornate  di  prove  e  correzioni preliminari che le lasciavano sul viso interamente coperto da un calco di gesso, solo due piccoli forellini per poter respirare dal naso, prove alle quali la nostra interprete si è sottoposta con un’abnegazione assoluta,  attori  superlativi  come  Franco  Castellano  (il  Professor  Levi),  Maurizio Donadoni, Luca Angeletti, Ernesto d’Argenio ed Elisa Carletti una  sorprendente  violinista  di  soli  12  anni  che  non  aveva  mai  recitato  prima  e  numerosi  altri  splendidi  attori  hanno  contribuito  in  modo  de-terminante  dal  primo  all’ultimo,  come  una  splendida  orchestra  costi-tuita  oltretutto  anche  da  formidabili  collaboratori  per  la  Scenografia,  i  Costumi, il Trucco, la Fotografia e la Musica, a diventare anch’essi, tutti, coautori a pieno titolo di questo film. Indispensabile è stata la presenza con noi, durante le riprese, di Piera Levi-Montalcini, nipote di Rita, che ci ha  quotidianamente  suggerito,  e  spesso  ‘corretto’,  indicandoci  anche  quali fossero persino i colori preferiti per gli abiti, i gioielli e le scarpe della zia. Alcune antiche collaboratrici del nostro premio Nobel ci hanno as-sistito sul set per indicarci tecniche, manovre e strumenti che venivano utilizzati nei laboratori del CNR diretti da Rita Levi-Montalcini. La messa in scena è stata quindi anche un’impresa quotidiana fatta di verifiche e scelte che in fase di sceneggiatura sembravano poter resistere a ogni ‘avversità’, quasi avessero la forza di una formula matematica, ma che al momento della verità, con interpreti in carne e ossa, con gestualità, voci, timbri, tonalità e talenti incredibili, sono state messe in discussione con un’evidenza talmente immediata e incontroverti-bile che a volte hanno ‘smontato’ settimane di disquisizioni cerebrali a tavolino del tutto teoriche e astratte. Durante la messa in scena accade spesso che un solo gesto o uno sguardo o una sola parola siano in grado di sostituirsi con grande efficacia a battute che sulla pagina occupano inte-re righe che si rivelano inutili perché meno efficaci sia emotivamente che drammaturgicamente. Ecco, è stata questa in fondo la mia meta, lo è da sempre: raggiungere con grande semplicità la capacità di emozionare, commuovendo, divertendo o rattristando, i futuri spettatori. Emozionare senza tradire la verità, emozionare senza abbandonare il rigore ‘scientifico’ della narrazione, emo-zionare senza manipolare quel che costituisce la struttura profonda dei fatti che si conoscono e senza scendere a compromessi di convenienza o di ‘pancia’. Sono questioni che accompagna-no  da  sempre  il  mio  modo  di  portare  a  termine  i  miei  compiti  di  narratore  cinematografico.  E  da  sempre li considero estremamente più importanti di qualsiasi indice di ascolto perché sono solo il tempo e la distanza che stabiliscono i giusti valori.

Alberto Negrin

Regia
Alberto NEGRIN
Soggetto
Roberto JANNONE, Francesco MASSARO e Alberto NEGRIN
Sceneggiatura
Roberto JANNONE, Francesco MASSARO, Alberto NEGRIN e Monica ZAPELLI
Fotografia
Stefano RICCIOTTI (Direttore della Fotografia); Sofia PASTORE (Video Assist); Rosario FERRISI (D.I.T.); Giusy BALZANI (Backstage); Francesca FAGO e Lucrezia TORCHIO (Fotografo di scena).
Montaggio
Roberto SICILIANO (Montatore); Gianni CONTI (Supervisore Post Produzione)
Scenografia
Marco BELLUZZI (Scenografo); Andrea ALESSANDRINI (Attrezzista Preparazione); Cesare ZAZZA (A.to Attrezzista Preparazione); Stefano CINCIRRE’ (Attrezzista di Scena); Nicola BARRETTA (Aiuto Attr. Di Scena); Vincenzo CANZONIERI (Pittore); Domenico ROSSI (Aiuto Pittore); Daniele DI BIANCA, Francesco LORENZI, Roberto D’ALOISE, Nicholas LIBERATORI e Pier Andrea NATILI (Manovale).
Costumi
Lia Francesca MORANDINI (Costumista); Valeria MACCARONE (Ass. Costumista - SOLO PREPARAZIONE); Laura GIUSTINI (Ass. Costumista - RIPRESE); Gianna TADDEO e Elena PAVINATO (Sarte); Barbara LA VILLETTA e Daniela ILARDI (Sarte di Preparazione)
Musica originale
Paolo Vivaldi
Suono
Alberto AMATO (Fonico); Rebecca NICOTRA (Microfonista)
Operatore
Giosuè D’ANDREA (Operatore MdP); Andrea DORIA (Operatore Mdp &Steady); Maurizio CREMISINI e Emiliano BAMBUSI (Ass. Operatore); Gabriele RICCIOTTI (A.to Operatore).
Effetti speciali
METAFIX-Luca Saviotti
Truccatori e parrucchieri
Antonella NEGRI (Capo Truccatore); Gabriella TRANI (Truccatrice Signora RICCI); Simone GREGORIS e Sabrina SALARI (Truccatori). Loredana GIULIANI (Capo Parrucchiere); Nadia MAGGI e Diarra SIDIBE (Parrucchieri).
Aiuto regia
Giovanni PAOLUCCI
Casting
Barbara GIORDANI (Casting); Mara VENEZIANO (Assistente Casting); Mauro De Angelis (Coordinatore A.O.S.M.); Debora PETRARCHI (Permessi minori RM); Lucia ROSSETTI (AOSM SET); Marina BENEDETTO e Stefania RODA’ (Acting Coach)
Segretario di edizione
Livia MENICHELLI
Altri credits

PRODUZIONE
Davide Spina e Cristina Vecchio (Location manager TO); Fabio CASTALDI (Coordinamento Location); Roberta TONNI (Coordinatrice di Produzione); Giada TIBERTI (Segretario di Produzione); Marco LODDO, Vittorio PAGLIAROLI, Maddalena FRANCO, Marco Degl’Innocenti, Ramzi ASSAF, Danilo Delussu e Andrea Beccafico (A.to Segretario di Produzione). Elena Gnisci (Agenzia di Location Scout e Servizi).
AMMINISTRAZIONE
Serenella GIUDICI (Amministratore); Riccardo FANELLI (Cassiere).
ELETTRICISTI
Giuseppe MELONI (Csq. Elettricista); Massimiliano ALAGIA, Diego DE MUSSO e Filippo TRIPICCHIO (Elettricista).
MACCHINISTI
Giampaolo BAGALA’ (Csq. Macchinisti); Paolo SAVINI, Daniele DESSENA e Alessandro BARBONA (Macchinista)
AUTISTI
Valentin CIOBANU (Gruppista); Paolo MASCOLI (Camion MdP); Maurizio CONSOLI (Camion Macchinisti); Giovanni TOMASSI (Camion Sartoria); Riccardo TOMASSI (Camper Trucco); Enrico COCOZZA e Claudio CHIARLITTI (Tricamper); Gianni RONCI (Motorhome); Marco Callarà, Marco GUGNALI e Carlo DI BIANCA (Autisti); Bruno ROSSI (Autista auto d’epoca).
Edoardo Martino (Fornitore Animali); Anna Ewa SMALARZ (Addestratore animali).
Caterina MACALI (Segnaletica).
Roberto BATTILOCCHI, Enrico PASQUALI, Roberto BALDUCCI, Fabio CESTIE e Romano BATTILOCCHI (Guardiani).
Melissa Melissari con Prelibandia (CATERING ITALIANO)

Interpreti

Elena Sofia Ricci (Rita Levi-Montalcini), Luca Angeletti (Franco, collaboratore storico della Levi-Montalcini),  Ernesto D’Argenio (Lamberti, giovane oculista), Carolina Sala (Rita Levi-Montalcini da giovane), Francesco Procopio (Padre di Elena), Katia Greco (Madre di Elena), Elisa Carletti (Elena, una violinista di 12 anni), Dora Romano (Governante), Morena Gentile (Moglie di Franco), Andrea Lolli (Professor Canò), Matteo Olivetti (Guido), Maurizio Donadoni (Professor Poli-Richeter), Franco Castellano (Professor Giuseppe Levi).

 

Direttore di produzione
Enrico DELLE SITE
Ispettore di produzione
Marco CALZOLA
Organizzatore generale
Roberto ALCHIMEDE
Produttore
Elide Melli e Paolo Pini per Cosmo Production EU; Fania Petrocchi e Federica Rossi per RAI
Co-produttore
Rai Fiction
Produzione
Cosmo Production EU
Arredamento
Anna RANCI ORTIGOSA (Arredatore); Marta MONTANI (Ass. Arredatore)
Assistente al montaggio
Federico STANISCI
Assistente scenografo
Francesca FIORI
Assistente alla regia
Giacomo GIUPPONE (I° Ass. Regia); Darcy CONTINANZA (II° Ass Regia)
Premi e festival

In onda su Raiuno giovedì 26 novembre 2020
Selezionato al Festa del Cinema di Roma, Alice nella Città – Serie.


Ultimo aggiornamento: 25 Settembre 2024