Bello, sportivo, single incallito e seduttore seriale, Gianni è un quasi cinquantenne in carriera a capo di un importante brand di scarpe da running che vanta tra i suoi testimonial i più grandi atleti del momento. Disposto a tutto pur di conquistare la giovane donna di turno, per una serie di circostanze arriva a fingere di essere costretto su una sedia a rotelle – questa volta puntando tutto sulla pietà, per lui l’unico sentimento che è possibile provare nei confronti di un disabile. Ma quando incontra Chiara, una donna solare e dinamica, musicista per lavoro e tennista per passione nonostante l’incidente che l’ha resa paraplegica, inizia a provare per lei tutt’altro tipo di sentimenti. Attraverso lei e i suoi amici, sportivi e vitali almeno quanto lei, Gianni non potrà far altro che cambiare prospettiva su molte cose: la vita, l’amore, la disabilità in sé. Imparerà che l’unico vero handicap è l’assenza di forza d’animo, per ritrovarsi infine totalmente cambiato sia come uomo che come businessman.
“Corro da te” credo sia soprattutto una storia d’amore. Una commedia romantica e divertente che incontra la durezza della disabilità. Un film che racconta la civiltà del nostro tempo, che purtroppo spesso si esprime attraverso un modello di società che seleziona e coltiva la bellezza fisica, aspirando ad una comunità in cui sono tutti belli e tutti in salute. E quando salute e bellezza vengono meno si rimane fuori.
Una civiltà, quindi, che seleziona, ma nella quale continuo a pensare che, in fondo ad ognuno di noi, anche nella persona peggiore, quella che ci sembra la meno sensibile e irrecuperabile, esiste ancora una scintilla di umanità, di sensibilità, che l’occasione giusta può far riemergere e rifiorire.
Ed è esattamente il percorso, contrastato e sincero, che il personaggio di Pierfrancesco Favino compie durante l’arco della storia. Un percorso difficile fatto di mille sfumature, di durezze e divertimento, di sincerità e di ironia, messo davanti al muro della realtà dal personaggio interpretato da Miriam Leone.
Già dopo i primissimi giorni di riprese c’era sul set una sensazione di grande complicità. E questo credo sia avvenuto anche per il tipo di storia e di temi che andavamo a raccontare e a mettere in scena. Ma è stata determinante la presenza costante delle associazioni, delle federazioni sportive per disabili, e di tutte le persone disabili che ci hanno aiutato e partecipato direttamente, sia nella preparazione del film che durante le riprese.
Siamo arrivati così alla fine di questa lavorazione con un ultimo giorno mancante girato a distanza di molti mesi, dopo il primo lockdown nazionale, con un collante speciale a tenerci uniti. E con la sensazione di una piccola comunità che si era formata e aspettava il momento per potersi rivedere.
Con la sottile felicità per essere stati tra i primi a ricominciare a lavorare dopo mesi di isolamento.
“Corro Da Te” mi ha dato l’opportunità di lavorare con un cast in gran parte per me inedito a cominciare dai protagonisti, Pierfrancesco Favino e Miriam Leone, una coppia strutturatasi su un affascinante alchimia, credo e spero destinata a ricostituirsi. E poi da Vanessa Scalera a Pilar Fogliati, da Pietro Sermonti ad Andrea Pennacchi e Carlo De Ruggeri. Un cast per me nuovo e credo anche inedito e interessante per composizione. Ad equilibrare le novità, peraltro, ci sono stati Michele Placido, uno degli attori con cui ho lavorato di più e quel gigante dalla voce gentile che è e rimarrà sempre la grande, e per me cara amica, Piera Degli Esposti.
Riccardo Milani
Sceneggiatura
Furio Andreotti, Giulia Calenda, Riccardo Milani
Montaggio
Patrizia Ceresani, Francesco Renda
Scenografia
Marta Maffucci
Musica originale
Piernicola Di Muro
Aiuto regia
Vanessa Pozzi, Patrizia Gasperini
Interpreti
Pierfrancesco Favino (Gianni), Miriam Leone (Chiara), Pietro Sermonti (Dario), Vanessa Scalera (Luciana), Pilar Fogliati (Alessia), Andrea Pennacchi (Don Walter), Carlo De Ruggeri (Flavio), Giulio Base (Fabio), con la partecipazione di Michele Placido e Piera Degli Esposti
Produttore
Mario Gianani e Lorenzo Gangarossa
Produzione
Wildside - Vision Distribution
con il sostegno di Film Commission Torino Piemonte