Al confine tra Piemonte e Liguria tra i dolci declivi della Valle Mongia, un intero ecosistema sopravvive immutato. E’ lo spazio naturale del castagneto, metafora d’integrazione tra uomo e ambiente. Un patrimonio unico di conoscenze tramandato nei secoli di generazione in generazione. Scandita dall’alternarsi delle stagioni e dall’arrivo in massa delle “castagnere” che salivano in valle per la raccolta, la coltura delle castagne si è progressivamente trasformata in cultura, modellando un territorio altrimenti selvaggio e povero. Ettore Bozzolo è uno degli ultimi eredi e custodi di questa tradizione secolare e nel corso degli anni ha trasformato il bosco d“castagneto didattico”, che accoglie visitatori da ogni parte del mondo. Il documentario è un viaggio nell’inaspettato universo dei castagneti iniziato nell’aprile del 2000, quando Ettore regalò una telecamera al figlio Sandro (autore e regista) perché filmasse la potatura del grande albero al centro del bosco. Quello stesso castagno millenario è oggi meta obbligata per i visitatori che si addentrano nel giardino incantato di Ettore e testimonianza vivente del suo amore per il bosco e la natura tutta.
La genesi del documentario è parallela al mio personale percorso di autore e i primi materiali raccolti hanno coinciso con l’avvio della mia carriera di documentarista. Per diverso tempo il potenziale espressivo offerto dal rapporto di Ettore con il bosco è rimasto inesplorato, finché ho scoperto l'esistenza delle “castagnere”, un fenomeno curiosamente sconosciuto, soprattutto rispetto ad altri simili che si svolgevano in pianura (in primis, le mondine). Un potenziale narrativo, quello della cultura legata alla castagna, che dal nord si estendeva lungo l’intera dorsale appenninica, ancora tutto da esplorare. In questo presente di crisi economica semi-permanente con annessa penuria di opportunità non solo lavorative soprattutto per i giovani, le scelte di Ettore e degli altri curiosi abitanti del castagneto, unite alle storie delle anziane “castagnere”, tessono un racconto positivo di riappropriazione e rilancio della tradizione, una metafora della fiducia dell’uomo nel futuro e nella praticabilità di una economia realmente sotenibile.