Cucine Vicine vede una coppia di protagonisti: uno di origine italiana, nato e cresciuto nel nostro Paese. L'altro nato o naturalizzato in Italia, ma da famiglia di origini differenti.
A ciascuno si chiede di presentare una ricetta legata ad un ricordo d’infanzia o di famiglia che verrà narrato in voice over durante la preparazione del piatto. Le identità dei due protagonisti e la ricetta finale rimangono inizialmente ignote.
Ogni puntata si apre con una presentazione degli ingredienti che le due ricette hanno in comune. Il processo di preparazione della ricetta è reso grazie alla tecnica dello stop motion ed è accompagnato dal voice over della storia personale legata al piatto. Questo mira a creare un imprinting emotivo tra gli spettatori e i protagoinisti al di là al di là del loro aspetto, visto che la loro identità non viene inizialmente svelata. È solo una volta composto il piatto e concluse le storie che, attraverso due video ritratti, i protagonisti vengono svelati e, finalmente, si raccontano e si incontrano.
La serie Cucine Vicine si propone di raccontare una realtà quotidiana in cui l’integrazione nasce dalla naturale commistione tra le culture e dall’incontro. Quella che Cucine Vicine vuole scandagliare e ritrarre è la
società Italiana del nuovo millennio, della comunicazione social, che attraverso il web allontana la ricerca di informazioni dal mezzo televisivo, ancorato a formule comunicative ormai desuete, e che si ritrova invece nella narrazione intimistica del social media e dello streaming che abbandona e destruttura i tabù del novecento.
Cucine Vicine mira a raccogliere e riportare al pubblico la
reazione umana di due persone che condividono un “percorso” emotivo senza essere coscienti del colore della pelle dell’altro e che si affidano perciò al solo sentire emotivo. Quando due si incontrano e si scoprono diversi secondo i canoni di stampa e tv, la reazione sarà quella della diffidenza e dello scontro, o quella della solidarietà e dell'accoglienza?