Irene, cresciuta nelle Alpi italiane con una famiglia legata al viaggio e alla cultura scout, approfittando dell’esposizione della Sindone a Torino, parte alla ricerca di un percorso religioso. Inizia un viaggio fatto di incontri giocosi e piccole rivelazioni, un vero e proprio road movie spirituale. Eppure, la ricerca di Irene è inquieta, le sue domande non sembrano trovare risposta, fino a quando la realtà diviene un universo poetico. Il sincretismo e il vociare del Messico, il caos del Vietnam e i Templi di Angkor Wat in Cambogia. Irene si allontana dalla religione per entrare nel sacro.
A Cross vuole essere la ricerca di una spiritualità e di una vita sostenibile fatta di cammini e percorsi dove l’individuo si misura con i propri limiti. Ho trascorso il periodo della pandemia camminando nei boschi vicino a casa con il mio cane, come facevo da bambina prima di andarmene dalla casa della mia famiglia. Questo periodo di riflessione si è trasformato in una nuova ricerca spirituale: per me che sono una viaggiatrice, questo momento particolare è diventato un’intensificazione di viaggi nell’immaginario, nei ricordi, nei sogni.
Si è riacceso in me il desiderio di un viaggio lento, forse per il bisogno recuperare un contatto perduto con la natura e con i suoi ritmi; o magari per l’idea di poter contare soltanto sulle mie forze, per il desiderio di solitudine e silenzio, per la possibilità di introspezione che solo il cammino offre. Camminando da sola mi accorgo che nelle stelle, nei sassi, nei ruscelli contemplo la bellezza. Per l’occasione di ritrovarsi – finalmente – soli in compagnia di se stessi. Il mio cammino fisico è andato e va tuttora di pari passo con quello meditativo e spirituale. Questo nuovo progetto, che ne è una tappa, è pronto per venire alla luce. E anche io.