Trent'anni fa Robert, italiano con un passato da alpinista edesploratore estremo, all’improvviso decide di mollare tutto per trasferirsi nella Groenlandia orientale. Qui vivono gli Ivii, una popolazione che sembra essere stata condannata all'estinzione da una serie di azioni le cui conseguenze non erano previste: negli anni '70 Greenpeace, dopo un prolungato attivismo, riuscì a mettere fine al massacro dei cuccioli di foca. Ma così facendo, finì con il privare questa antica civiltà della sua unica forma di sostentamento economico: la caccia. In reazione il governo danese ha deciso di stanziare abbondanti risorse economiche nel corso degli anni per cercare di dare un futuro a queste persone. Ma lo ha fatto esportando un modello economico e turistico occidentale che sta portando alla totale scomparsa delle tradizioni locali. Da parte loro, gli Ivi hanno risposto con un atteggiamento totalmente passivo, e spendendo al bar la maggior parte dei soldi del sussidio. Negli ultimi anni, tutto ciò ha portato ad un aumento del tasso di alcolismo, depressione e suicidi. Ad inserirsi in questa storia, in cui tutti sembrano aver agito per il bene ma in cui tutti sembrano fallire, c’è il personaggio di Robert, che a Tasiilaq ha fondato la "Casa Rossa", un rifugio

per dare lavoro agli abitanti locali che sono stati lasciati senza niente. Cosa l'ha spinto a lasciare l’Italia per traferirsi in Groenlandia e occuparsi della causa degli Ivi? Qualcosa che emerge dal suo passato può spiegare meglio le sue motivazioni, inducendoci a pensare che quello che sta cercando di fare è tornare indietro sui suoi passi e "restituire" qualcosa, in un atto di umiltà.

Il film "La casa rossa" ci sfida a guardare oltre il bene e il male e ci porta a pensare al conflitto tra motivazioni e conseguenze delle nostre azioni. Il documentario considera la situazione della Groenlandia come un paradigma di ciò che sta accadendo anche in altre parti del mondo con le minoranze territoriali che si sono trovate di fronte ai processi di “occidentalizzazione”, proponendo un modo per riflettere sul significato di “tornare indietro” e “restituire”.

Regia
Francesco Catarinolo
Soggetto
Francesco Catarinolo
Sceneggiatura
Francesco Catarinolo
Fotografia
Bernadette Weber
Montaggio
Ylenia Busolli
Musica originale
Anselme Pau
Suono
Dominic Rogan
Altri credits

Cine Complete Gmbh (post-produzione)

Interpreti

Robert Peroni

Direttore di produzione
Elisabetta Cannata
Organizzatore generale
Domenico Latanza
Produzione esecutiva
Gianluca Orrù
Produttore
Gianluca De Angelis, Peter Bardehle
Produzione
Tekla, Vidicom Media in coproduzione con Arte, NDR, RTS, Al Jazeera International, RAI Bolzano
con il sostegno di Film Commission Torino Piemonte e Regione Piemonte - Piemonte Doc Film Fund - sviluppo luglio 2017, produzione giugno 2019; IDM Alto Adige, MIC, DFFF, Nordmedia.
Ultimo aggiornamento: 08 Gennaio 2025