Un film sul grande disegnatore Francesco Tullio Altan. Un racconto sulla sua vita e carriera con l'aiuto dei suoi personaggi, fra tutti Pimpa e Cipputi, e dei suoi amici e colleghi, come ad esempio Paolo Rumiz, Michele Serra, Vauro, Sergio Staino e Zerocalcare. Partendo da Aquileia, dove vive e lavora, si finirà nella "sua" Torino, dove c'è la fabbrica per antonomasia: la FIAT di Cipputi. Un documentario con Altan e sul Paese che ha raccontato e che sta continuando a raccontare da oltre quarant'anni, con tutte le sue aspirazioni, le sue evoluzioni e involuzioni.
L’intento fondamentale del film è di raccontare per la prima volta Francesco Tullio-Altan, o più semplicemente Altan, una delle penne più acuminate d’Italia, capace di creare i personaggi più diversi per dialogare con un pubblico eterogeneo: adulti e bambini, bambini diventati adulti e adulti tornati bambini. Ovviamente il tutto è possibile grazie alla disponibilità e collaborazione dell’artista e delle sua famiglia, che ci consentirà di scoprire, senza invadenza, sia il lato pubblico sia privato del personaggio. Il passato e il presente di un artista che passa dall’una all’altra delle sue personalità con la naturalezza sintomatica del suo vivace camaleonte Kamillo Kromo, deliziando il suo pubblico con la precisione intelligente dei suoi strali satirici, con la sensualità del suo disegno morbidamente curvilineo, con la gioia cromatica dei suoi contrasti vivaci, con la ferocia affettuosa del suo sguardo, rendendoci in qualche modo più leggibile, e persino più accettabile, il caos del mondo – e dell’Italia in particolare. Significa dunque raccontare oltre quarant’anni di storia italiana, dagli anni Settanta a oggi. Una carriera artistica che spazia dal fumetto per adulti (Ada, Colombo, Franz, Brandelli, Macao, Cuori pazzi, ecc) alla vignetta di satira politica e di costume costume (con la creazione di nuove azzeccate maschere della nostra infinita commedia dell’arte, tra cui l’operaio Cipputi), dalla produzione narrativa e illustrativa per bambini (dai primi Libri della Kika alla Pimpa, nata nel 1975 per far divertire la figlia Francesca) alle molte visualizzazioni di opere di narrativa tra cui quelle di Antonio Porta, Gianni Rodari e Roberto Piumini.
Quarant’anni di lavori, con personaggi che fanno parte ormai dell’immaginario culturale e politico del nostro Paese. Cipputi è forse il suo più noto, capace di ricordarci come la nostra sia una società complessa, che ha vissuto trasformazioni che in questi anni hanno cambiato radicalmente la stessa figura della classe operaia. Insieme a questo c’è la sua sterminata produzione che potremmo chiamare filosofica; lo stile di Altan è molto particolare, ha un tratto “spesso” e molto morbido, con cui delinea personaggi a loro volta morbidi e ben nutriti, figli di una società opulenta e dissipatrice, spesso seduti mollemente per terra (se donne, meglio se seminude) o seduti compostamente dietro una scrivania (se uomini) a sentenziare e scoprire, per mezzo di lapidarie frasi un’Italietta ed un mondo piccolo piccolo. Usa il suo particolar modo di raccontare e di intromettersi nelle vicende narrate. Si concede, a questo scopo, un piccolo spazio bianco in fondo alle vignette, spazio in cui inserire le sue considerazioni o far risaltare pensieri sugli accadimenti narrati, sociali, politici, di costume, accompagnando il lettore e rendendolo più partecipe delle vicende trattate. La sua grandezza sta qui, poche parole per delineare e leggere una realtà che è intorno a noi. E con questo documentario si proverà a capirla, raccontarla e diffonderla.