Il cooking show condotto dallo chef Alessandro Borghese fa tappa sulla sponda piemontese del Lago Maggiore, a cavallo tra la provincia di Novara e quella di Verbania.
La cucina del Lago Maggiore
Sospesa fra sapori di pesce e di campagna, la cucina del Lago Maggiore è un interessante mix di tradizioni gastronomiche e influssi innovativi. A farla da padrone, ovviamente, è il pesce di lago, che caratterizza i menù tradizionali fin dall'antipasto. Si può cominciare con le arborelle in carpione, fritte nell'olio e marinate, proseguire con il risotto al pesce persico impanato (un ottimo modo di mangiare primo e secondo nello stesso piatto) e poi abbandonarsi al luccio bollito o all'anguilla in umido con la polenta. Ma anche chi non ama il pesce può trovare pane per i suoi denti nelle pietanze locali: le fattorie della vicina Val d'Ossola, infatti, producono gustosi formaggi vaccini e caprini (Ossolano d'Alpe e Formaggella di Luino), ma anche bresaola, salame e mortadella. Impossibile non menzionare i dolci, come le “fugascine” di Mergozzo, biscotti tondi al tuorlo d'uovo o le “intresine” di Verbania, cosparsi di mandorle e nocciole.
A contendersi il titolo di miglior ristorante vista lago ci sono: La Ripa di Paola Cardini (Baveno), Mirafiori & La Terrazza di Luca Ballardini (Feriolo di Baveno), Nautica di Michele Commisso (Arona) e Villa Pizzini di Ivan Fiorilla e Sabina Villaraggia (Stresa).
Nella sfida della quinta puntata di 4 Ristoranti, la vittoria finale sarà una questione di dettagli. Per questo i ristoratori in gara sono attenti a ogni minimo particolare, come ammette Luca Ballardini, titolare del ristorante “Mirafiori e La Terrazza” a Feriolo di Baveno. L'innovazione nel suo locale parte dalla location: piattaforma anti-alluvione e bancone del bar con modelli smontabili sono la soluzione ai capricci del lago nelle giornate di brutto tempo, in quelle di sereno invece si possono arrivare a scorgere le Isole Borromee. In cucina spazio al miglior pesce internazionale, dalle sponde dell'Adriatico fino ai mari dell'Argentina: linguine con le conchiglie e tiramisù fatto in casa sono i cavalli di battaglia del ristorante. Ma “preciso e sofisticato” si definisce anche Ivan Fiorilla, del ristorante “Villa Pizzini”, in cima al Mottarone. Da qui, quasi 1500 metri d'altezza, il Lago Maggiore ha un fascino disarmante e l'aria alpina valorizza i piatti tradizionali della cucina lacustre piemontese, dalla trota in carpione alle acciughe “al verde”. La pasta fresca della cucina di Villa Pizzini, poi, non si batte, provare per credere gli gnocchetti o gli agnolotti ripieni di bresaola.
Scendendo verso le sponde del lago, Borghese e i suoi commensali hanno incontrato Paola Cardini, tosta e determinata titolare del ristorante “La Ripa”, a Baveno. Arredamento alla francese, giardino con vista lago e attenzione maniacale alle esigenze del cliente sono il suo biglietto da visita. La sua cucina è specchio fedele del territorio, con piatti come il filetto di trota in crosta di nocciole piemontesi o il fritto misto di lago con chips di zucchine. Salumi ossolani e formaggi di Taino arricchiscono un menù che mantiene sempre un occhio di riguardo per le eccellenze locali. Una filosofia diversa da quella di Michele Commisso, che a 13 anni è partito dalla Calabria per cercare fortuna nel mondo della ristorazione. Con un bando di concorso comunale ha rilanciato il “Nautica” di Arona, che ora è il suo orgoglio. “Un locale così non c'è nemmeno a Portofino” ama ripetere e in effetti la location non è niente male, con un'ampia terrazza sul lago e una romantica torretta per cenare a lume di candela. Sulla cucina non ha dubbi, meglio puntare sul pesce di mare, che garantisce più continuità e possibilità di scelta rispetto a quello lacustre. Ma se, tra un piatto di tagliolini alle vongole e una impepata di cozze, Alessandro Borghese potrebbe dimenticarsi dove si trova, c'è comunque la superba vista della rocca di Angera illuminata a ricordarglielo.