Ascoli Satriano, Puglia. Un piccolo paese dell’entroterra, spopolato. Un luogo del “qui non c’è niente”, come dicono tutti a Eleonora, arrivata in paese da Milano, il luogo del “lì c’è tutto”, dove si sono trasferiti i suoi genitori negli anni ’60. Emigrata non per scelta. Emigrata di seconda generazione. Separata da un “qui” che non ha mai conosciuto, ma che da sempre è stato nella sua testa in forma di racconti, di accenni e testimonianze. Scesa per dare un’immagine a parole non sue: a quelle della sua famiglia e a quelle di Adele, la bambina del paese conosciuta nell’unico viaggio a sud compiuto nell’infanzia.
Il documentario vuole essere un’esplorazione di luoghi e persone e dei rapporti reciproci che intercorrono tra i temi della memoria, della appartenenze territoriali, della famiglia.
La città (o meglio, le città) in cui vivono coloro che sono emigrati e il paese di origine, sono i due sfondi fisici che “contengono” le storie che vorrei narrare.
Obiettivo è tentare di ricucire alcuni fili interrotti e rendere evidenti connessioni e spazi distanti, storie parallele, voci dimenticate che riemergono dagli archivi visivi, dalle memorie delle persone e dai segni presenti nel paesaggio di oggi.
Saranno ritratti quindi due tipologie di luoghi e due tipologie di protagonisti: i luoghi del “qui non c’è niente”, le città, i “Rimasti” e i “Partiti”.
Il lavoro sulle storie sarà in parte un lavoro intimo e personale, in cui la chiave è quella dell’emozione e del racconto.
D’altra parte però, non volendo costruire una narrazione compitamente autobiografica, c’è l’obiettivo di rendere il racconto quanto più possibile universale. L’uso dei materiali di archivio, non solo personali, ma anche pubblici andrà in questa direzione.