Il film documentario che intendiamo realizzare racconta la storia di una donna di cui non c’è al momento una memoria collettiva. Il suo nome è Giuseppina De Muro, nativa di Lanusei in Sardegna e piemontese d’adozione. La sua scelta è quella di essere una suora, Figlia della Carità prestando il suo servizio nel carcere di Torino, Le Nuove. Negli anni dell’occupazione nazifascista ha salvato numerose vite, evitandone la deportazione nei campi di sterminio nazisti.
Lo ha fatto riuscendo a stare nei confini del regolamento e sviluppando una capacità straordinaria di far valere la sua autorevolezza e il coraggio di chi non può chiudere gli occhi di fronte all’Olocausto. Intendiamo salvaguardare la memoria che riguarda questa storia e quanto ancora si può raccogliere da fonti orali di chi ha vissuto quei momenti tra il ‘44 e il ’45.
Il fulcro principale del documentario riguarda le vicende che abbracciano il periodo della seconda guerra mondiale. A partire da questo focus prioritario si risalirà alle origini di questa donna e a quanto ha vissuto negli anni del dopoguerra che sono sempre trascorsi nello stesso carcere di Torino fino alla sua morte avvenuta nel 1965.
Con questo film documentario intendiamo colpire l’attenzione del pubblico su una storia che non ha avuto fino ad oggi lo spazio che merita. Siamo convinti che il periodo più cruento del conflitto contro il nazifascismo nasconda ancora moltissime vicende inedite di donne e uomini che, nel silenzio, senza far parlare di sé, hanno salvato vite di ebrei condannati al lager e di tante persone che per diverse ragioni erano perseguitate dalla dittatura. Per molti anni, nel dopoguerra non c’è stata l’immediata cultura della memoria, per fissare nomi, vicende e storie da trasmettere alle future generazioni. Oggi viviamo gli ultimi anni che ci possono dare questa straordinaria opportunità di tramandare una cronaca viva, prima che possa diventare storia da leggere esclusivamente sui libri. Sentiamo il dovere morale di fare di tutto per preservare e scoprire queste perle inedite da comunicare in particolar modo ai giovani che vedono le vicende del secondo conflitto mondiale sempre più lontane e sfumate.